IL PECCATO E LA CONVERSIONE
L’anno scorso il Peccato e la Conversione sono stati trattati
in incontri diversi, quest’anno tutto perfettamente unito in un solo insegnamento fattoci a mezzo
di Alfredo proveniente dal Valdarno, nel Rinnovamento dal
1986..
IL PECCATO
Alfredo è partito dall’inizio con la lettura del passo in
Genesi dove è descritto il Peccato Originale (Gn 3,1-13), spiegandoci come Eva
cadde nel tranello del Tentatore che subdolamente la adesca ad iniziare un colloquio facendo
prima finta di non sapere nulla e dopo l’”abbocco” fa mostra di sapere tutto.
Ma quale è lo sbaglio di Eva? Lo sbaglio è di mettersi a
colloquio con il Tentatore anche se con buone intensioni.
La donna si lascia convincere che è vero ciò che le dice il
Tentatore e non ciò che aveva detto Dio,
quindi mangia dell’albero e dopo ne offre all’uomo.
E che fa l’uomo? Mangia pure lui!
A questo punto succede che entrambi prendono coscienza della
loro nudità, una condizione in cui erano anche prima, ma che non li turbava.
Ora invece se ne vergognano: questa, ci spiega Alfredo, è la prima conseguenza
del peccato: la rottura dell’equilibrio con sé stessi.
Arriva Dio che scende a fare quattro passi in giardino e non
vedendo l’uomo lo chiama:
”Adamo!! Dove sei?”
Ho pensato a quanto è bello questo Babbo che sa tutto e che
a tempo opportuno viene a cercare la sua creatura, appena ha commesso la
marachella, prima che le conseguenze diventino gravi! In cuor mio ho dato lode
a Dio!
L’uomo risponde da dietro un cespuglio spiegando che si è
nascosto perché si vergogna a farsi vedere poiché è nudo.
La risposta mette alle strette l’uomo che per sdivincolarsi
dà la colpa non solo alla donna, ma a Dio stesso “La donna che Tu mi hai messo
accanto…..”, rompendo l’equilibrio con il prossimo e quello con Dio.
Quindi, riassumendo , la conseguenza del peccato è la
rottura su tre livelli: quello personale ( con sé stessi), quello sociale ,cioè
con il prossimo, e quello spirituale, cioè con Dio.
A questo punto Dio va dalla donna a chiedere spiegazioni e
anche la donna cerca la responsabilità fuori di sé, infatti dà la colpa al
serpente, ma poi ammette l’errore suo e dice:
“e io ho mangiato”.
Tutti i peccati derivano da questo: dal fidarsi più delle
insinuazioni del Tentatore che della Parola di Dio, per questo si chiama
Peccato Originale.
Un esempio comune:
L’oroscopo ( è peccato anche se si legge dicendo che lo si fa senza crederci,
tanto così per fare!)
Leggere l’oroscopo significa voler sapere noi cosa ci
accadrà, è come quando il babbo prende per mano il figlioletto di quattro anni
e dice “Andiamo”, e il bambino rimane lì e risponde al babbo ”Aspetta babbo, prima
voglio sapere dove si va, quanto ci si resta e cosa ci guadagno, poi posso
decidere se venire o no!”
Un’altra cosa che Dio dice e che non è facile è “Perdona!”
“Prega per i tuoi nemici!”
Se non riesco, ma credo che la Parola di Dio è vera, posso
chiedere a Dio questa capacità o posso dire “No! Me l’ha fatta troppo grossa!
Io non lo perdono!” Non perdono in entrambi i casi, ma nel primo sono dentro un
cammino con Dio perché ammetto il mio limite e chiedo la grazia di superarlo.
Perché la grazia di dare il perdono Dio cela dà per il bene
nostro! Ci fa bene perdonare! Fa bene
perdonare perché ci libera dalla catena del rancore che ci lega come cani e ci fa fare il
fegato grosso!
Tanto peccare si pecca tutti! Siamo tutti
peccatori e privi della gloria di Dio! (Cf Rm 3,23)
Chiunque commette peccato è schiavo del peccato (Gv 8,34)
Il salario del peccato è la morte (Rm 6,23)
E chi si salverà?
Ma la soluzione c’è ed è stupenda e non esclude
alcun peccato!
Con la sua simpatia Alfredo spiega” immaginiamo
di avere un fratello maggiore, erede legittimo dei beni del padre, che invece
di tenersi l’eredità per sé ti chiama perché vuole che anche tu ne partecipi,
unica condizione è che tu ti presenti per riceverla. E’ già tua! Devi solo
presentarti per prenderla! Chi non ci andrà?
Questo fratello maggiore è Gesù!
Credo che non ci fosse nessuno che non avesse
voglia di andare a prendersi questa eredità! Il punto è come?
CONVERSIONE
Come si fa ad andare da questo Fratello
Maggiore?
Ce lo dice la Bibbia, (Alfredo ribadisce la
necessità di studiare per sapere come agire da figli di Dio nelle nostre
vicissitudini), ma per far questo occorre
CREDERE in Gesù ( At 2,36-39) e PENTIRSI dei
nostri peccati (Sl 50, 3-14: 17-19).
Adamo ed Eva invece né credettero in Dio, né si
pentirono.
Il CREDERE e PENTIRSI si chiama appunto
CONVERSIONE!
Non ci si converte una tantum, la conversione è
continua e va sempre rinnovata con un atto della volontà personale.
La Conversione è quando decido di fidarmi della
Parola di Dio e mi comporto di conseguenza.
La conversione è sottomissione e obbedienza a
Dio, a Gesù, anche quando non si capisce e ciò che ci accade sembra una
disgrazia e la ribellione è davvero facile da imboccare.
Qui Alfredo vistosamente commosso si zitta per
qualche istante e dà testimonianza di un evento dolorosissimo della sua vita e
di come dall’incontro dello sforzo di conversione sua e di sua moglie e della
grazia di Dio chinatasi su di loro nelle spoglie di un “angelo”, questo evento
è divenuto occasione di lode a Dio invece che di invettiva, in soldoni, come si
dice qui ad Arezzo, di pace nel cuore se pur nella sofferenza al posto del
tormento della disperazione.
Penso che tutti si scelga la soluzione che porta
la pace nel cuore anche se tocca
percorrere una strada che non si comprende o che pare addirittura una disgrazia
.
Anche io
ho conosciuto la tentazione della ribellione dinnanzi ad un frangente
terribile che ho passato e che ancora non trova risposta, ma lì la Via di Dio
era evidente, terribile, ma limpida, non c’ era possibilità di confusione e io
l’ho presa subito con la volontà. La
difficoltà è stata “digerire” la decisione.
Mi ci son voluti quattro anni prima di ritrovare
la pace che “non è andata come avrei voluto” ed è una conquista molto recente
nella quale ha avuto un ruolo determinante le esperienze di preghiera nel
gruppo del Rinnovamento e la riscoperta del mio Battesimo grazie all’Effusione.
Anche l’esercizio proposto a fine incontro è
stato utilissimo. A suggello dell’incontro Alfredo ci ha esortato a prendere le
nostre miserie, peccati, problemi , malattie, mancanze di autostima e di senso
della vita e a porle ai piedi della croce perché l’amore di Gesù le bruciasse;
ad ognuno di noi presenti è stato dato un foglietto su cui scrivere una cosa
fra queste che ci veniva in mente, poi abbiamo gettato i foglietti in un
cestino e fuori dalla chiesa( per motivi
di sicurezza), è stato dato fuoco ai biglietti che hanno bruciato fino a
divenire cenere, accompagnati da un canto di liberazione.
Sul mio foglietto avevo scritto:” MANCANZA DI
FIDUCIA SUL PROGETTO D’AMORE CHE DIO HA PER ME”.
Lode a Dio!
Viva il Rinnovamento!
Simona S.