Comunità per un autentico e leale cammino spirituale, di preghiera nello Spirito Santo ed evangelizzazione nel Rinnovamento carismatico cattolico
Gruppo Maranathà - Arezzo
martedì 4 luglio 2017
"MIO SIGNORE E MIO DIO!" (Gv 20,28)
Lode al nome tuo quando il sole splende su di me
Quando tutto è incantevole
lode al nome tuo
Lode al nome tuo
quando io sto davanti a te
Con il cuore triste e fragile
lode al nome tuo
(416)
Ed è sempre incantevole il dolce richiamo del Signore che ci invita a condividere i momenti belli della fede, noi che lo abbiamo incontrato nella famiglia del Rinnovamento.
Così è stato pure lunedì 3 Luglio, festa di San Tommaso, in cui padre Francisco ha celebrato la "nostra" Messa mensile. Con la 1^ lettura abbiamo avuto l'onore di sentirci "concittadini dei Santi e familiari di Dio"...abbiamo perciò il passaporto per il cielo, timbrato da Gesù sulla Croce, proprio come Tommaso.
Il Salmo 116 della liturgia ci ha ricordato che "forte è il suo amore per noi e la fedeltà del Signore dura per sempre", anche quando ci sentiamo travolti nelle burrasche della vita.
Ecco qualche appunto dell'omelia di padre Francisco:
(Gv 20,24-29).
Tutti ricordiamo san Tommaso per la sua incredulità. Infatti, dopo la morte di Gesù in Croce, amareggiato e deluso si era allontanato dal gruppo degli amici e probabilmente era tornato ai suoi vecchi lavori. Adesso però era ancora più sconvolto, perché gli amici raccontavano di aver visto il Signore risorto, e lui diceva: "Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo". Anche noi a volte ci comportiamo come Tommaso e andiamo qua e là nei luoghi della fede, nella speranza di "vedere" qualche segno. Purtroppo siamo abituati fin da piccoli a cibarci dell'Eucaristia e quasi non ci stupisce più che riceviamo nel nostro cuore Gesù! Il Signore ci chiede di avere fede e ci dice "beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!" Tommaso si comporta come un bambino un po' geloso del fatto che gli altri amici lo avevano visto e lui no. Tuttavia a Gesù, nella Sua umiltà, piace anche questo nostro essere "desiderosi" come bambini. Con i discepoli di Emmaus, fece finta di proseguire il cammino, finché i due gli dissero: "resta con noi Signore..." ed Egli rimase, ed essi lo riconobbero nello spezzare il pane (leggi Lc 24,13-35). Gesù vuol far parte della nostra vita e vuole incontrarci realmente, così come fece con Tommaso, che dopo averlo visto risorto fa un passo avanti nella fede e lo proclama: "mio Signore e mio Dio!". Pure noi siamo testimoni di Gesù risorto e abbiamo la grande responsabilità di trasmettere agli altri, nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità, il desiderio di cercare e di incontrare Gesù risorto e vivo!
Dopo le belle parole del Sacerdote, abbiamo elevato al Signore le nostre preghiere personali e familiari, della Chiesa e delle situazioni difficili del mondo intero. All'elevazione, con gli occhi della fede abbiamo contemplato Gesù risorto e a Lui abbiamo cantato:
Gesù Gesù
Mio Signore e mio Dio
sei Tu!
(822)
Infine, lo abbiamo accolto nel nostro cuore, adorandolo profondamente, con la fede del "nuovo" Tommaso:
Io credo in Te Gesù,
Appartengo a Te Signor.
E’ per Te che io vivrò,
Per te io canterò
Con tutto il cuor.
(389)
Infine il congedo, con la responsabilità di essere testimoni capaci di accendere il desiderio di un Incontro e di cantare le Sue meraviglie!
Cieli lodate il nostro Creatore,
Schiere celesti lodate il Signor.
Tutto lodi Dio!
Lodi la luna, ogni stella e il sol,
lodino i cieli e le acque del mar
Tutto lodi Dio!
(474)