Comunità per un autentico e leale cammino spirituale, di preghiera nello Spirito Santo ed evangelizzazione nel Rinnovamento carismatico cattolico
Gruppo Maranathà - Arezzo
domenica 24 dicembre 2017
venerdì 24 novembre 2017
22 Novembre: "Un attimo prima dell'alba"
Nelle bacheche delle nostre chiese e nei social, nei giorni passati la nostra attenzione è stata catturata da una locandina per l' incontro con padre Ibrahim, nella chiesa di Pescaiola, il 22 Novembre. Fra Ibrahim Alsabagh è il parroco di Aleppo. Nato a Damasco, dopo gli studi a Roma è tornato in Siria, chiamato dal Signore per stare con la sua gente...
Lo sfondo della locandina, raffigurante paesaggi devastati dalla follia della guerra, ben faceva immaginare la testimonianza che avremmo ascoltato.
Nel salone parrocchiale, gremito di fedeli, abbiamo finalmente conosciuto questo coraggioso frate francescano, dal volto sereno e dal parlare mite, caratteristica di chi parla con il cuore, prestando la propria voce allo Spirito Santo. Il suo racconto ci ha coinvolto profondamente, molto toccante per gli aspetti di una realtà tanto cruda, molto lontana da ogni nostra immaginazione e che la bella esposizione del padre ci ha invece avvicinato facendocene assaporare l'amaro più profondo.
A tratti era inevitabile paragonare con la nostra società, con le tante famiglie che soffrono per la precarietà del lavoro e per la conseguente perdita della casa. Ma la guerra fatta di armi è l'inferno vero...con la mancanza di acqua e di luce...la mancanza di cibo e l'assenza di medicine... e la morte sempre in agguato tra anziani e bambini... e pure tra donne e persone giovani strappati alla vita per i missili che cadono improvvisi... e le armi chimiche che devastano l'uomo facendolo morire in pochi giorni.
"Fornace ardente" l'ha definita il padre, dove pure camminare per le vie, spesso interrotte dai cumuli di macerie, può costituire una trappola a causa delle mine inesplose e per i cecchini che ancora oggi si possono nascondere ovunque. Eppure anche ad Aleppo germogliano i semi della speranza: grazie a tante persone di buona volontà sul posto e a distanza attraverso le donazioni, mediante i padri francescani, il Signore ha ispirato miriadi di progetti. Nonostante il fumo delle macerie ancora visibile, sta tornando un pizzico di normalità con acqua, luce, cibo, lavoro, medicine e nuove case...nell'infaticabile opera dei padri, con la Chiesa e il convento sempre aperti ai bisogni di tutti.
La serata, iniziata con il saluto del Vescovo e di don Severino, parroco di Pescaiola, è terminata con la sensibilizzazione agli aiuti verso i Cristiani di Aleppo. Ma soprattutto padre Ibrahim ci ha raccomandato di pregare per la comunità dei frati francescani e per la popolazione, la cui crisi forse è appena iniziata, considerate le ferite profonde che devastano le case ma soprattutto devastano l'uomo moralmente e psicologicamente, oltre che fisicamente.
Preghiamo con tutto il cuore, che il Signore doni luce e ogni necessità quotidiana a questi nostri fratelli cristiani della Siria, della Terra Santa e del mondo intero.
E per quelli che vivono ad Aleppo...un attimo prima dell'alba...
Liana
Liana
domenica 19 novembre 2017
16 Novembre: come a Fatima
Il 16 Novembre, mediante il nostro chitarrista Alberto, siamo stati chiamati ad animare l'Adorazione nella chiesa di San Bernardo ad Arezzo per un evento eccezionale: in occasione del centenario delle apparizioni, il parroco don Siro con i suoi collaboratori hanno avuto la bellissima idea di invitare la Madonna Pellegrina, una delle tante statue benedette a Fatima e spedite in giro per il mondo, per incendiare i cuori con la fiamma della fede. La Mamma si preoccupa dei propri figli e in ogni modo cerca di invitarli ad aprirsi a Gesù e a convertirsi al Vangelo!
Una settimana piena zeppa di appuntamenti spirituali, hanno fatto da richiamo a una folla incredibile che si è alternata davanti alla Regina. Ed eccola, a lato dell'Altare, in una meravigliosa cornice di fiori e lumini accesi, ognuno dei quali esprimeva una preghiera, una sofferenza, un ringraziamento di chi, per un momento, si è fermato pure in ginocchio, per sentirsi tra le Sue braccia materne ed accogliere il Suo invito ad adorare Gesù nella SS. Eucaristia.
Nei volti si scorgeva la commozione... il Signore ha compiuto meraviglie mentre su noi alitava il Suo Ruah, il soffio di Fuoco divino!
Liana
domenica 5 novembre 2017
4 Novembre: L'Abbraccio del Padre
In questo tiepido pomeriggio autunnale, insieme ad alcune amiche del nostro gruppo Emmanuel, ci siamo recati
alla Casa di Preghiera Gesù Amore, dove si sta svolgendo un fine settimana di fuoco sul
tema "Perdono, cardine della guarigione interiore". Ospite e relatore
per questo delicato tema don Cesar A. Pluchinotta, come da locandina
dell'evento pubblicizzato sulla pagina Facebook della Casa di Preghiera. Il nostro don Alejandro Festa ci ha subito guidato per un
bellissimo momento di lode, con il magnifico coro che come ogni sabato ci porta
il cuore nelle altezze celesti.
Aiutato da alcune diapositive, don Cesar ci ha parlato del perdono in relazione al nostro rapporto sbagliato
con Dio Padre, ed ecco qualche appunto:
Spesso si sente dire impropriamente che Dio premia i
buoni e punisce i cattivi. Questo pensiero ci proviene da quando eravamo
bambini: se si combinava qualche marachella subito ci dicevano: Dio ti punirà.
Questa mentalità ce la portiamo dietro e pure negli ospedali capita che mi
chiedono: padre cosa ho fatto di male per meritarmi questo? Ma Dio non manda il
male a nessuno! Succede un terremoto e si dice: è un castigo di Dio. Così le
persone si arrabbiano e se la prendono con Dio.
Non è così... si soffre per colpa delle nostre
fragilità e gli eventi naturali non sono mai castigo di Dio! Dobbiamo
purificare questa mentalità.
Altre volte si è arrabbiati con Dio per colpa di una
proiezione paterna sbagliata di quando eravamo piccoli: se il padre
puniva, abbiamo l'immagine di un Dio che punisce.
Ci sono profezie in cui non dobbiamo credere, che
preannunciano disgrazie annunciate da Maria in presunte apparizioni, ma Gesù ci
ha fatto conoscere un Dio che è Amore e non c'entra niente con tanti messaggi
terroristici.
A volte ci facciamo una religiosità fondata sulla paura.... prendiamo benedizioni su benedizioni e non crediamo nella perfezione dell'Amore di Dio: Lui è sempre più grande e non è un padre né punitore né vendicativo!
Quante persone frequentano i nostri gruppi di preghiera da tanto tempo, eppure ancora confessano di non aver sperimentato profondamente l'amore di Dio, proprio per tante esperienze sbagliate con la figura paterna!
A volte ci facciamo una religiosità fondata sulla paura.... prendiamo benedizioni su benedizioni e non crediamo nella perfezione dell'Amore di Dio: Lui è sempre più grande e non è un padre né punitore né vendicativo!
Quante persone frequentano i nostri gruppi di preghiera da tanto tempo, eppure ancora confessano di non aver sperimentato profondamente l'amore di Dio, proprio per tante esperienze sbagliate con la figura paterna!
Ci sono bambini che crescono convinti di non essere
importanti per i genitori per cui ci si fa l'immagine di un Dio disinteressato.
Dio si interessa di tutti e ascolta tutti, non solo noi Sacerdoti!
Molte persone sono ossessionate per i propri errori del passato perciò si fanno l'idea di un Dio poliziotto.
Ci sono figli oppressi dai genitori, che non danno spazio di crescita, e da grandi immaginano un Dio controllore che fa venire ansia. Altri ancora immaginano un Dio aggressivo e violento, perché hanno avuto un padre che in casa picchiava tutti: Dio non è irascibile, di Lui ci possiamo fidare.
Altre persone hanno avuto un padre assente, preso dal lavoro, per cui da grandi dicono: figurati se Dio ascolta me, con quanto ha da fare! A volte da bambini ci paragoniamo con i fratelli, i genitori hanno preferenze... si cresce con l'idea che i miracoli sono prima per gli altri e non per noi: Dio è Padre in quanto sorgente di vita...infonde pace, gioia, sicurezza...siamo tutti figli prediletti!
Anche se Gesù è maschio, di Dio possiamo parlare in termini paterni e materni: forte come un papà, dolce e tenero come una mamma. Egli ci ha creato con la nostalgia dell'infinito e il nostro cuore non trova pace finché non si riposa in Lui, diceva sant'Agostino.
Ogni giorno dobbiamo pregare così: Signore dammi la Grazia di avere una conoscenza intima di Te, del tuo amore e della tua misericordia!
Molte persone sono ossessionate per i propri errori del passato perciò si fanno l'idea di un Dio poliziotto.
Ci sono figli oppressi dai genitori, che non danno spazio di crescita, e da grandi immaginano un Dio controllore che fa venire ansia. Altri ancora immaginano un Dio aggressivo e violento, perché hanno avuto un padre che in casa picchiava tutti: Dio non è irascibile, di Lui ci possiamo fidare.
Altre persone hanno avuto un padre assente, preso dal lavoro, per cui da grandi dicono: figurati se Dio ascolta me, con quanto ha da fare! A volte da bambini ci paragoniamo con i fratelli, i genitori hanno preferenze... si cresce con l'idea che i miracoli sono prima per gli altri e non per noi: Dio è Padre in quanto sorgente di vita...infonde pace, gioia, sicurezza...siamo tutti figli prediletti!
Anche se Gesù è maschio, di Dio possiamo parlare in termini paterni e materni: forte come un papà, dolce e tenero come una mamma. Egli ci ha creato con la nostalgia dell'infinito e il nostro cuore non trova pace finché non si riposa in Lui, diceva sant'Agostino.
Ogni giorno dobbiamo pregare così: Signore dammi la Grazia di avere una conoscenza intima di Te, del tuo amore e della tua misericordia!
Qual è la mia immagine di Dio? Quando è
che faccio fatica a entrare in relazione con Lui? Forse quando sono triste?
Malato? Arrabbiato? Cosa devo purificare della mia immagine di Dio per
riconciliarmi profondamente con Lui?
Introdotto dal coro, abbiamo poi fatto un momento di
"deserto" con profondo coinvolgimento interiore,
in cui ognuno di noi ha potuto frugare nelle pieghe del proprio cuore e
cercare cosa davvero non ci fa gustare l'amore di Dio, chiedendogli di aprire i
nostri occhi alla Sua mirabile Luce:
Aprimi gli occhi del cuore,
apri i miei occhi Signore,
voglio vederti! Voglio vederti!
Vederti splendere Signor
nella luce della Tua gloria!
Versa il Tuo Amore su noi
mentre cantiamo Santo Santo....
Don Alejandro e don Cesar ci hanno guidati in una profonda preghiera, chiedendo a Gesù di prenderci per mano e di accompagnarci a conoscere Dio Padre, che ci ama, ci perdona sempre, non ci tradisce e non ci abbandona mai.
In un'atmosfera celestiale, ognuno di noi che per motivi più o meno consci avvertiva il desiderio di un abbraccio paterno, si è potuto avvicinare ad uno dei fratelli chiamati dai Sacerdoti all'Altare per prestare le proprie braccia a Dio Padre misericordioso e stringere in un caloroso abbraccio le tante persone che lo desideravano. È stato un momento di Grazia molto potente in cui lo Spirito ha agito con liberazioni e guarigioni... con tanti singhiozzi e copiose lacrime....
Qualche minuto di pausa e, con il cuore aperto e le mani alzate, abbiamo partecipato alla S. Messa, con gioia davvero rinnovata.
All'omelia Don Alejandro ha sottolineato, prendendo
spunto dal Vangelo di questa domenica, di quante persone impegnate nella chiesa
e nei gruppi come responsabili, guide, presidenti... a volte si appropriano dei
loro ruoli cadendo nella vanagloria. Il Signore dona i Suoi Carismi, ma con la
mentalità che "bisogna che Egli cresca e io
diminuisca" (Gv 3,30), servendo la Chiesa con umiltà. Il Signore
ha il controllo di tutto, le persone non guariscono per le mie parole ma per
l'azione del Signore. E "io resto quieto e sereno come un bimbo
svezzato in braccio a sua madre" (Cf Sl 131,2). Quest'estate
circolava una maglietta in cui c'era scritto: "Dio esiste, rilassati, non
sei tu"!
Dobbiamo essere semplici e stare nella pace confidando
nel Signore, perché Lui solo è il nostro Re, maestro, responsabile,
guida....
Abbiamo ricevuto Gesù nell'Eucaristia, con la certezza che in Lui il Padre effondeva su di noi tutto il Suo Amore, mentre il coro della Casa di Preghiera ci guidava nel canto:
Questo è il momento, è l'ora Signore, oggi
ti voglio incontrare,
e ritornare nella Tua casa, per restare insieme a
Te!....
Terminata la Santa Messa, abbiamo adorato il Signore,
coronandolo di un trono di lodi, mentre don Alejandro passava solennemente in
mezzo a noi con il Signore, e don Cesar ci guidava ancora nella preghiera con
la potenza dello Spirito Santo, insieme alle note divine del coro: tutto il
cielo adesso ci sorrideva!
Ci siamo sentiti guariti, liberati e benedetti da Dio,
che ci è Padre ricco di Grazia e di Misericordia, per essere Cristiani sempre
più veri e liberi, alla sequela di Gesù e in perfetta armonia con i fratelli per testimoniare al mondo le meraviglie del Suo Amore.
Sì, ne siamo sicuri, "Dio è Amore" (1Gv 4,8), alleluia!!!
Liana Franco
sabato 14 ottobre 2017
12 Ottobre: La rivincita
Giovedi 12
ottobre, come da impegno preso al termine della prima partita del 20 giugno
scorso, le squadre del RNS Emmanuel e quella dell USL di Arezzo membri ed operatori del Servizio di
Salute mentale, si sono ritrovati al campetto
di gioco del locale Snoopy per la attesa partita di rivincita.
Dopo una settimana di preparazione un po’
sofferta per il timore di non riuscire a reperire i giocatori, a causa di continue defezioni
per malanni e acciacchi vari, al momento
di scendere in campo, come per
….miracolo, i giocatori c’erano tutti ed
anzi ….ce ne erano di avanzo…
Con questi
presupposti si è dato inizio alla gara sotto la improvvisata supervisione di
Vito coach della squadra del Rns e arbitro.. senza fischietto ..della partita.
La squadra del Rns ha schierato Marco in
porta, Padre Francisco e Giovanni in difesa
Fabrizio e Amarildo in attacco, mentre inizialmente Gabriele e Ilario
erano in panchina pronti ad entrare per dare cambio agli.. affaticati.
Le squadre
sono partite velocissime . piene di
entusiasmo e fra un cambio e l’altro. dopo poche battute la squadra del Rns è
andata ripetutamente in rete con i suoi attaccanti e in men che non si dica il punteggio ha
raggiunto il 4-0.
A questo punto, vista la superiorità tecnica
ed agonistica della squadra del RNS è stato deciso bilanciare il livello delle
due squadre con un……equo…( si fa per dire …) scambio di giocatori per cui Gabriele,
che nel frattempo aveva contribuito ad aumentare le reti della squadra Rsn., è
passato…non perché ne avesse bisogno, nelle file della squadra della Salute Mentale.
Il gioco si
è fatto più equilibrato e gli avversari, trascinati anche da Gabriele, sono
saliti di tono e hanno iniziato a rimontare lo svantaggio; allo scadere del
primo tempo il risultato era di 7-4 per la squadra del Rinnovamento.
Pochi minuti di riposo per non raffreddare i
muscoli e gli atleti hanno ripreso la gara con rinnovato agonismo e, guidati
dal coach sempre pronto ad elargire
direttive e attento ad organizzare le sostituzioni, fra gioco, scherzi e battute sono giunti al termine della
partita con il punteggio di 9-7 per il
Rns.
Stanchi, ma felici dopo la foto
di gruppo e l’abbraccio finale ..tutti nello spogliatoio per una doccia
rigenerante, poi tutti a tavola a commentare la gara in un cordiale clima di
gioiosa amicizia.
A questo punto c’è da chiedersi: visto
che le squadre hanno vinto entrambe una
partita, visto l’agonismo che li ha accomunati e la gioia di stare insieme,
perché non organizzare prossimamente la
“bella”?
A voi decidere se e quando, noi, dall’esterno,
siamo sempre pronti a fare tifo e.. a partecipare alla cena !!!!
Paola B.
È sempre piacevole ritrovarsi, ieri sera abbiamo partecipato alla partita di calcio tra: igiene mentale e RNS con la vittoria di quest'ultimo.I ragazzi erano contenti e regalavano sorrisi, penso che sia un gesto nobile poter dare voce a chi voce non ne ha. Inoltre nessuno di noi è perfetto ma ogni persona ha qualcosa di meraviglioso da trasmettere ad ognuno di noi.
Imma
Paola B.
È sempre piacevole ritrovarsi, ieri sera abbiamo partecipato alla partita di calcio tra: igiene mentale e RNS con la vittoria di quest'ultimo.I ragazzi erano contenti e regalavano sorrisi, penso che sia un gesto nobile poter dare voce a chi voce non ne ha. Inoltre nessuno di noi è perfetto ma ogni persona ha qualcosa di meraviglioso da trasmettere ad ognuno di noi.
Imma
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lunedì 28 agosto 2017
26 Agosto: "Dio ama chi dona con gioia"! (2Cor 9,7)
Consapevoli che "c'è più gioia nel dare che nel ricevere" (At 20,35),
anche io e mio marito abbiamo aperto la nostra casa al gruppo Emmanuel
per un momento di preghiera insieme, seguito dalla super collaudata
"cena della sporta - mangia chi porta".
Così, sabato mattina 26 Agosto, grembiule, farina... e via! Anche per noi sposi cristiani non è sempre facile azzeccare subito la giusta sintonia e a volte, presi dall'agitazione, la tentazione è quella di far volare grembiule e piatti! Onde evitare che le nubi minacciose si trasformassero in tempesta, il Signore ci ha fatto ricordare che c'era da correre, oltre che da togliere tutta la farina che in cucina era un po' dappertutto. Perciò ci siamo divisi i compiti... e via!!! A sera ogni nube era svanita e si è tirato un sospiro di sollievo: tutto era pronto per la pizza, il forno era caldo, acqua & vino in frigo, pronta l'illuminazione, quasi pronti i tavoli.
All'ora stabilita sono arrivati tutti i fratelli e le sorelle, con i volti radiosi e le loro "sporte" alla Mary Poppins, dalle quali magicamente sono uscite le squisite cibarie: "Dio ama chi dona con gioia!" (2Cor 9,7)
Ci siamo disposti a semicerchio davanti alla Madonna per la nostra "preghiera carismatica". Abbiamo cantato al Signore, guidati da Marco e Nadia, con i nostri canti "mimati" e, riscaldati gli animi, lo abbiamo lodato, ringraziandolo per il bel momento: un'occasione stupenda per ritrovarci quasi al completo, con coloro che erano appena tornati dalle vacanze e dai pellegrinaggi estivi. Anna, Armida, Gabriele ed altri, hanno ringraziato la Madonna per le belle giornate trascorse a Mediugorje, guidati da Padre Gregorio, per i ricchi momenti di spiritualità nei luoghi delle apparizioni, ma anche per gli incontri con i veggenti con le emozioni che solo loro sanno trasmettere per la viva testimonianza. I fratelli e le sorelle ci hanno così resi partecipi della gioia di sentirsi riempiti di Amore attraverso la Madonna, che chiede sempre di seguire Gesù e di pregare incessantemente. Chi prega non spreca il suo tempo perché mediante la preghiera cambia il nostro cuore e anche il mondo. Imma ed altre persone Lo hanno ringraziato, sentendolo vicino in ogni situazione e rendendosi conto che non ci abbandona mai, perché Lui è Amore, ci abbraccia ed esaudisce i desideri del nostro cuore, secondo la Sua volontà.
E' stato bellissimo sentire i racconti di fede dei fratelli e delle sorelle: tutti siamo poveri e deboli, ma stando insieme le fatiche del cammino si possono affrontare con maggiore fiducia: là dove uno cade, un altro è pronto a rialzarlo; quando ad uno viene meno il coraggio, chi gli è accanto diventa per lui un raggio di speranza. Anche questo è un servizio che siamo chiamati a renderci reciprocamente. E lo facciamo con gioiosa disponibilità, sapendo che abbiamo sempre accanto a noi Gesù vivo.
Abbiamo invocato lo Spirito Santo e ascoltato la Profezia: un invito a seguire la Parola di Dio, e la promessa per coloro che si affidano a Lui come Giuditta, di essere liberati dal Male (schiacciando la testa al serpente come Maria) e di entrare nella Sua gioia per portare a tutti il Suo Amore. Amore di Dio e amore del prossimo sono inseparabili: l'amore cresce attraverso l'Amore!
Con gli sguardi innamorati e le mani alzate verso la Mamma, l'abbiamo infine salutata con il canto:
Ave Maria, Ave.
Ave Maria, Ave.
Donna dell’attesa e madre di speranza
Ora pro nobis.
Donna del sorriso e madre del silenzio
Ora pro nobis.
Ricevuta la benedizione di padre Francisco, in due minuti il luogo si è trasformato in un laboratorio e tutti i tavoli sono stati imbanditi di ogni bontà, mentre le pizze hanno iniziato a emanare il loro gustoso profumo portando il buonumore alle stelle. Questi incontri sono molto belli anche perché subentra quasi subito una bella armonia nel servirsi gli uni gli altri, ed è gioia pura, mentre spesso nel mondo – quando si tratta di rimboccarsi le maniche – c’è sempre un grembiule che manca, una brocca che è vuota d’acqua, un catino che non si trova. Dobbiamo partire da gesti semplici, "per lavare i piedi al mondo, senza chiedere come contropartita che creda in Dio" diceva don Tonino Bello. E questo iniziando dalla famiglia! Nel clima della notte finalmente mitigato pure da un filo di venticello, tra aneddoti e allegre battute, non è mancato il proseguo delle testimonanze... che diventa quasi una gara per raccontarsi le meraviglie del Signore.
Pieni di gratitudine, io e mio marito vogliamo ringraziare tutti per la generosità e la disponibilità, soprattutto ringraziamo il Signore per il dono grande dello Spirito Santo e di Maria, nostra Madre e Regina della Pace!
Liana
Così, sabato mattina 26 Agosto, grembiule, farina... e via! Anche per noi sposi cristiani non è sempre facile azzeccare subito la giusta sintonia e a volte, presi dall'agitazione, la tentazione è quella di far volare grembiule e piatti! Onde evitare che le nubi minacciose si trasformassero in tempesta, il Signore ci ha fatto ricordare che c'era da correre, oltre che da togliere tutta la farina che in cucina era un po' dappertutto. Perciò ci siamo divisi i compiti... e via!!! A sera ogni nube era svanita e si è tirato un sospiro di sollievo: tutto era pronto per la pizza, il forno era caldo, acqua & vino in frigo, pronta l'illuminazione, quasi pronti i tavoli.
All'ora stabilita sono arrivati tutti i fratelli e le sorelle, con i volti radiosi e le loro "sporte" alla Mary Poppins, dalle quali magicamente sono uscite le squisite cibarie: "Dio ama chi dona con gioia!" (2Cor 9,7)
Ci siamo disposti a semicerchio davanti alla Madonna per la nostra "preghiera carismatica". Abbiamo cantato al Signore, guidati da Marco e Nadia, con i nostri canti "mimati" e, riscaldati gli animi, lo abbiamo lodato, ringraziandolo per il bel momento: un'occasione stupenda per ritrovarci quasi al completo, con coloro che erano appena tornati dalle vacanze e dai pellegrinaggi estivi. Anna, Armida, Gabriele ed altri, hanno ringraziato la Madonna per le belle giornate trascorse a Mediugorje, guidati da Padre Gregorio, per i ricchi momenti di spiritualità nei luoghi delle apparizioni, ma anche per gli incontri con i veggenti con le emozioni che solo loro sanno trasmettere per la viva testimonianza. I fratelli e le sorelle ci hanno così resi partecipi della gioia di sentirsi riempiti di Amore attraverso la Madonna, che chiede sempre di seguire Gesù e di pregare incessantemente. Chi prega non spreca il suo tempo perché mediante la preghiera cambia il nostro cuore e anche il mondo. Imma ed altre persone Lo hanno ringraziato, sentendolo vicino in ogni situazione e rendendosi conto che non ci abbandona mai, perché Lui è Amore, ci abbraccia ed esaudisce i desideri del nostro cuore, secondo la Sua volontà.
E' stato bellissimo sentire i racconti di fede dei fratelli e delle sorelle: tutti siamo poveri e deboli, ma stando insieme le fatiche del cammino si possono affrontare con maggiore fiducia: là dove uno cade, un altro è pronto a rialzarlo; quando ad uno viene meno il coraggio, chi gli è accanto diventa per lui un raggio di speranza. Anche questo è un servizio che siamo chiamati a renderci reciprocamente. E lo facciamo con gioiosa disponibilità, sapendo che abbiamo sempre accanto a noi Gesù vivo.
Abbiamo invocato lo Spirito Santo e ascoltato la Profezia: un invito a seguire la Parola di Dio, e la promessa per coloro che si affidano a Lui come Giuditta, di essere liberati dal Male (schiacciando la testa al serpente come Maria) e di entrare nella Sua gioia per portare a tutti il Suo Amore. Amore di Dio e amore del prossimo sono inseparabili: l'amore cresce attraverso l'Amore!
Con gli sguardi innamorati e le mani alzate verso la Mamma, l'abbiamo infine salutata con il canto:
Ave Maria, Ave.
Ave Maria, Ave.
Donna dell’attesa e madre di speranza
Ora pro nobis.
Donna del sorriso e madre del silenzio
Ora pro nobis.
Ricevuta la benedizione di padre Francisco, in due minuti il luogo si è trasformato in un laboratorio e tutti i tavoli sono stati imbanditi di ogni bontà, mentre le pizze hanno iniziato a emanare il loro gustoso profumo portando il buonumore alle stelle. Questi incontri sono molto belli anche perché subentra quasi subito una bella armonia nel servirsi gli uni gli altri, ed è gioia pura, mentre spesso nel mondo – quando si tratta di rimboccarsi le maniche – c’è sempre un grembiule che manca, una brocca che è vuota d’acqua, un catino che non si trova. Dobbiamo partire da gesti semplici, "per lavare i piedi al mondo, senza chiedere come contropartita che creda in Dio" diceva don Tonino Bello. E questo iniziando dalla famiglia! Nel clima della notte finalmente mitigato pure da un filo di venticello, tra aneddoti e allegre battute, non è mancato il proseguo delle testimonanze... che diventa quasi una gara per raccontarsi le meraviglie del Signore.
Pieni di gratitudine, io e mio marito vogliamo ringraziare tutti per la generosità e la disponibilità, soprattutto ringraziamo il Signore per il dono grande dello Spirito Santo e di Maria, nostra Madre e Regina della Pace!
Liana
sabato 12 agosto 2017
11 Agosto: con Chiara verso l'Assunta
Mancano ormai pochi giorni alla grande
festa del 15 Agosto, in cui il mondo cattolico festeggia solennemente
la Madonna Assunta in cielo. Tutti i santuari Mariani pullulano di
iniziative legate alle tradizioni religiose, spesso arricchite da
momenti folcloristici, sportivi, attività ludiche...e non manca l'abbinamento
gastronomico.
Ieri sera ci siamo ritrovati al
santuario di S. Maria delle Vertighe, dove abbiamo potuto trascorrere
l'ora di adorazione davanti a Gesù, con l'animazione curata dalla
fraternità di Betania. I canti erano davvero celestiali e Gesù ci ha
lasciato entrare nei luoghi santi delle Sue dimore.
Dopo
la recita del Rosario abbiamo partecipato alla Santa Messa in cui il
celebrante ci ha aiutato a meditare la Santa del giorno, Santa Chiara di
Assisi (1193-1253), fondatrice delle Clarisse. Fra' Filippo ne ha colto uno tra i
tanti aspetti, sottolineandone la bellezza esteriore e interiore. Era
una ragazza bellissima e di nobile famiglia, che fu affascinata da san
Francesco suo contemporaneo e, abbandonato il modo di agire e di pensare
del mondo, si lasciò trasformare totalmente da Gesù dedicando a Lui
tutti i giorni della sua vita nella contemplazione, facendo della
povertà il vessillo del suo cammino. Grazie alla sua vita contemplativa,
fu anche di supporto all'opera di evangelizzazione di San Francesco,
suo grande amico.
Fra' Filippo ha avuto belle parole per le suore della
loro fraternità che mirabilmente servono il santuario, offrendo perfetta
collaborazione ai frati, sull'esempio di Chiara e Francesco.
Abbiamo
ricevuto Gesù nel nostro cuore, ringraziandolo per averci donato tanti santi (e non solo quelli canonizzati) di cui possiamo seguire le orme, grazie alla loro luminosa
testimonianza: nella singolarità e nell' unicità, sono i "carismatici"
nostri mirabili antenati che, incontrato Gesù, si sono lasciati
plasmare dallo Spirito Santo!
Usciti dal Santuario,
abbiamo gioito per la gara podistica che si svolgeva nel parco e nella
zona limitrofa: ci siamo ritrovati davanti a un bellissimo quadro dai
mille colori sgargianti nei vialetti sotto i verdi pini ed è stato
piacevole constatare che c'erano uomini e donne di ogni età, anche molto
anziani. Padre Gabriele li ha benedetti, invitandoli a correre pure
per un'altra meta, quella del cielo, citando san Paolo.
Dopo
la gara ci siamo trasferiti in pizzeria dove in allegria
abbiamo potuto gustare il buon cibo, cui i fratelli e le sorelle
della fraternità erano impegnati nei mille servizi, ai tavoli e in
cucina, insieme ad altri volontari amici del Santuario.
"Buttati" fuori per lasciar spazio cristianamente ad altri affamati, abbiamo continuato a ciarlare allegramente nel fresco del
parco ormai avvolto dalla notte, per concludere la nostra stupenda
serata ancora nel Santuario per la recita del Santo Rosario e la
Compieta, e infine per tornare a casa, ripieni dell'Amore
di Dio!
Nella veglia salvaci Signore,
nel sonno non ci abbandonare:
il cuore vegli con Cristo
e il corpo riposi nella pace.
(Antifona Compieta)
domenica 6 agosto 2017
5 Agosto: Triduo S. Donato, patrono di Arezzo
Il 5 agosto, in preparazione alla festa di San Donato (7 Agosto)
patrono di Arezzo, il tam tam sul nostro gruppo Emmanuel di whatsapp,
nel caldo soffocante della sera, ci ha richiamato in un interessante
luogo: la chiesetta di Santo Stefano sulla sommità del verde colle del
Pionta, dal fascino misterioso e suggestivo.
Don
Alvaro ci ha guidato per un bel momento di preghiera con il Santo
Rosario, intervallato da tradizionali canti mariani intonati dal diacono
Federico. Al termine del Rosario, alle note del canto a San Donato,
abbiamo potuto visitare la cripta dove recenti studi asseriscono che vi
si trovi la tomba del Santo.
Tali
studi trovano conferma nei recentissimi scavi eseguiti grazie alla
passione per la storia della nostra terra dell'Aretino dott Mariottini,
con il patrocinio dell'Unesco e approfondimenti dell'università
dell’Oklahoma, oltre a tecnici, studiosi locali, università di
archeologia e ad un'Associazione culturale nata per sensibilizzare il
sostegno economico dei progetti.
Siamo
perciò scesi nella cripta (ordinariamente non accessibile) con grande
devozione e, risaliti, il dott Mariottini con don Alvaro ci hanno fatto
dono di alcuni cenni storici molto interessanti.
Il
colle del Pionta anticamente era il centro della Cristianità aretina e
proprio nell'area adiacente alla Chiesa vi si trovava il duomo di Arezzo
intitolato a Santo Stefano e a Santa Maria, e il palazzo vescovile,
realizzati in quel luogo in quanto vi era il tempio con esposta alla
venerazione dei fedeli la tomba di San Donato, 2' Vescovo di Arezzo,
morto martire nel 304, conosciuto e amato in tutta Europa. Solo in
Italia ben 70 chiese sono a lui dedicate!
Nel
1203 papa Innocenzo III ordinò al vescovo Amedeo di trasferire entro le
mura cittadine la Cattedrale con la canonica e la residenza vescovile,
abbandonando così il colle del Pionta, decretandone conseguenti
devastazioni e saccheggi, finché gli edifici furono definitivamente rasi
al suolo nel 1561 da Cosimo de' Medici.
Intorno al 1600, in memoria degli antichi edifici, fu eretta la chiesetta che oggi vediamo.
Dopo
tanti interessanti aggiornamenti, siamo andati a vedere gli scavi e lì
abbiamo potuto colloquiare piacevolmente con il dottor Mariottini, che
si è cordialmente concesso per soddisfare le nostre curiosità,
trasmettendo a tutti noi amore e fascino per le nostre origini, bagnate
dal sangue del nostro grande San Donato, che preferì morire decapitato
pur di non rinnegare la sua fede in Gesù.
È
stata una serata molto interessante sia per la storia che per la fede:
la luce e la mirabile testimonianza del nostro Santo Patrono, ci sia di
esempio e illumini anche il nostro cammino!
giovedì 3 agosto 2017
2 Agosto: il Perdono di Assisi
Il
mese di agosto, date le ferie, a parte i corsi estivi che il RnS
propone, il nostro programma di gruppo è piuttosto essenziale, ma la
tradizione della nostra Chiesa ci offre opportunità interessanti alle
quali volentieri aderiamo ed è sufficiente che qualcuno lanci la
proposta che subito ci ritroviamo nel tal posto o nel tal altro: i Figli
di Dio amano davvero stare insieme ed ogni occasione è buona!
Il 2 agosto il tam tam su whatsapp è stato per il perdono di Assisi presso il santuario francescano di S. Maria delle Vertighe, oggi retto dalla fraternità di Betania.
Francesco
aveva sentito la voce del Signore che lo invitava a riparare la Sua
casa ed egli, con alcuni frati suoi seguaci, vide che davvero intorno ad
Assisi c'erano tante chiese diroccate... cominciò così a riparare anche
la chiesetta della Porziuncola. Lavorando e pregando, Gesù gli fece
capire che ciò che Lui voleva veramente, era un altro tipo di
restauro...
In una visione Gesù, accompagnato
dalla Madonna e da una schiera di angeli, in una notte di luglio del
1216, mentre Francesco d'Assisi era in preghiera nella chiesa della
Porziuncola, gli chiese quale grazia desiderasse per i peccatori per i
quali pregava molto. Francesco rispose domandando che fosse concesso il
perdono di tutte le colpe a coloro che, confessati e pentiti,
visitassero la chiesa. La richiesta, con l'intercessione della Madonna,
fu esaudita a patto che egli si rivolgesse al Papa, vicario di Cristo
sulla terra. Il mattino seguente Francesco si recò a Perugia per
incontrare Onorio III, eletto pontefice in quei giorni. Francesco e il
confratello Masseo furono ammessi alla sua presenza e gli esposero la
richiesta di un'indulgenza senza l'obbligo di nessun pagamento. Le
argomentazioni di Francesco ebbero la meglio sui dubbi del papa, che
tuttavia ridusse l'applicazione dell'indulgenza a un solo giorno
all'anno (il 2 agosto), pur concedendo che essa liberasse «dalla colpa e
dalla pena in cielo e in terra, dal giorno del battesimo al giorno e
all'ora dell'entrata in questa chiesa».
Inizialmente
riservata esclusivamente alla chiesa della Porziuncola, nel corso del
tempo l'indulgenza fu estesa prima a tutte le chiese francescane e
successivamente a tutte le chiese parrocchiali, restandone comunque
immutata la data e la denominazione.
È
stata una bella occasione incontrarsi con alcuni fratelli e sorelle del
gruppo, per immergersi nella Grazia del Perdono di Assisi, in questo
stupendo santuario francescano intitolato a S. Maria delle Vertighe,
patrona dell'autostrada del Sole.
martedì 1 agosto 2017
"Siate santi, perché io, il Signore vostro Dio, sono Santo"! (Cf Lv 19,2)
L'ultimo lunedì del mese, 31 Luglio, sfidando
la calura quest'anno davvero eccezionale, abbiamo risposto con gioia
alla chiamata del Signore e ci siamo ritrovati nel nostro Cenacolo per lodarlo e ringraziarlo nel nostro incontro di preghiera
carismatica, dove possiamo star certi che spira sempre la brezza
leggera...dello Spirito!!!
Dalla nascita del sol
Fino al suo tramonto vorrò
Lodare il Signor
Con tutto il cuor
Lodiam il Signor
Lodatelo voi servitori suoi
Glorificate il Creator
Benedetto è il nome Suo
Da ora in poi
E per l'eternità!
Dalla nascita del sol
Fino al suo tramonto vorrò
Lodare il Signor
Con tutto il cuor
Lodiam il Signor
Lodatelo voi servitori suoi
Glorificate il Creator
Benedetto è il nome Suo
Da ora in poi
E per l'eternità!
Il Signore questa sera ci ha
guidati mirabilmente per seguirlo nella via della santità: "siate santi,
perché io, il Signore, sono Santo"! (Cf Lv 19,2)
Ciò che
desidera da noi è che ci mettiamo in cammino insieme e in piena armonia,
con i nostri Sacerdoti, testimoniando a vicenda le meraviglie che
compie nella nostra vita affinché ne usciamo fortificati e coloro che si
sono avvicinati da poco crescano nella fede e nell'abbandono fiducioso.
Ne consegue una vita piena e gioiosa, l'unico modo che davvero può
rendere "curiose" le persone del mondo in cui viviamo: vedendo come ci
amiamo, per attrazione possono giungere a credere che veramente siamo un
"piccolo popolo" guidato dal Signore. Ciò accadeva proprio nelle prime
comunità: vedendo come i Cristiani si volevano bene la gente rimaneva
affascinata, iniziava a partecipare agli incontri e chiedeva il
Battesimo (cf At 2,42-47), iniziando così a vivere la Vita Nuova
promessa da Gesù, mediante lo Spirito Santo!
Tu sei santo tu sei re,
Tu sei santo tu sei re
Tu sei santo tu sei re,
Tu sei santo tu sei re
Tu sei santo tu sei re (2v)
Lo confesso con il cuor
lo professo a te Signor,
quando canto lode a te
sempre io ti cercherò,
tu sei tutto ciò che ho,
oggi io ritorno a te.
Io mi getto in te Signor,
stretto tra le braccia tue
voglio vivere con te
e ricevo il tuo perdono
la dolcezza del tuo amor,
tu non mi abbandoni mai Gesù!
lo professo a te Signor,
quando canto lode a te
sempre io ti cercherò,
tu sei tutto ciò che ho,
oggi io ritorno a te.
Io mi getto in te Signor,
stretto tra le braccia tue
voglio vivere con te
e ricevo il tuo perdono
la dolcezza del tuo amor,
tu non mi abbandoni mai Gesù!
Ci siamo lasciati
avvolgere dall'Amore di Dio e, mano nella mano, nessuno escluso, abbiamo
invocato lo Spirito Santo lasciando fluire liberamente i fiumi di Acqua
Viva nel canto in lingue... Poi il Signore ci ha parlato ed ognuno si è
potuto sentire benedetto, sostenuto e protetto. Ciò che poi ci ha
chiesto, è l'abbandono fiducioso della nostra vita nelle Sue mani,
lasciando morire in noi ogni forma di idolatria. Se ci lasciamo plasmare
da Lui camminando nel Suo timore, Egli sarà nostro scudo e ci mostrerà
il Suo volto glorioso anche in mezzo alle nostre tribolazioni e alle
prove, benedicendo ogni nostro buon progetto che è nella Sua volontà,
perché da Lui ispirato. Dobbiamo guardare a Lui e a ciò
che è eterno e non a ciò che passa, perché solo Gesù ha parole di Vita
eterna. Siamo nella gioia... ha già riempito il nostro calice in maniera
traboccante e con la caparra del Suo Spirito noi godiamo le primizie
del Paradiso...
Con fede sincera, adorandolo profondamente, ci siamo rivolti al nostro Re con i nostri bellissimi canti ispirati:
Nella gioia e nel dolore nell’affanno della vita
Quando sono senza forze adoro te
Nella pace e nell’angoscia nella prova della croce
Quando ho sete del tuo amore adoro te Signore
Voglio adorare te Voglio adorare te Voglio adorare te Signor solo te
Voglio adorare te Voglio adorare te Voglio adorare te Signor solo te!
Si è terminato raccomandando a Dio e alla Mamma celeste tutte le intenzioni che avevamo nel cuore, le famiglie, gli ammalati, gli anziani, la pace nel mondo che tanto ci preoccupa... e ci siamo lasciati salutandoci affettuosamente, con l'ultimo canto gioioso che poi ci ha accompagnato fino alle nostre case.
Danzeremo nel tuo nome,
per le strade esulteremo.
Costruiremo la tua pace,
che ogni uomo invochi Dio.
Là nei cieli e sulla terra
questo canto giungerà,
là sui monti e per le valli
questa lode correrà.
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia.
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia.
Ebrei cap 10
24Prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone. 25Non disertiamo le nostre riunioni, come alcuni hanno l'abitudine di fare, ma esortiamoci a vicenda, tanto più che vedete avvicinarsi il giorno del Signore.
Salmo 20
2 Ti risponda il Signore nel giorno dell'angoscia,
ti protegga il nome del Dio di Giacobbe.
3 Ti mandi l'aiuto dal suo santuario
e dall'alto di Sion ti sostenga.
Daniele cap 14
23Vi era un grande drago e i Babilonesi lo veneravano. 24Il re disse a Daniele: «Non potrai dire che questo non è un dio vivente; adoralo, dunque». 25Daniele rispose: «Io adoro il Signore, mio Dio, perché egli è il Dio vivente; se tu me lo permetti, o re, io, senza spada e senza bastone, ucciderò il drago». 26Soggiunse il re: «Te lo permetto». 27Daniele prese allora pece, grasso e peli e li fece cuocere insieme, poi preparò delle polpette e le gettò in bocca al drago che le inghiottì e scoppiò; quindi soggiunse: «Ecco che cosa adoravate!».
Proverbi cap 16
1All'uomo appartengono i progetti del cuore,
ma dal Signore viene la risposta della lingua.
Siracide cap 33
1 Chi teme il Signore non incorre in alcun male,
ma nella prova sarà ancora liberato.