L’Eucarestia per la Commemorazione di tutti i fedeli defunti di sabato 2 novembre 2019 a Rimini animatori è stata celebrata da don Guido Maria Pietrogrande; con il tratto carismatico che lo contraddistingue la nostra guida ci ha indicato nel grido di Giobbe che si leva dalla Prima Lettura ( Gb 19,.1.23-27a) due annunci imperativi da tenere saldi nella cultura della morte travestita da misericordia che imperversa nel mondo in questi ultimi tempi: il primo kerygma è “IO SO CHE IL MIO SALVATORE È VIVO!” e cioè che anche se il corpo di carne si rompe o si corrompe (per un incidente o una malattia) e muore, la nostra vita non finisce perché è stata salvata, redenta per l’immortalità dall’ Amore Divino per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo sulla croce e per questo resa possesso divino che l’uomo non può e non deve recidere a suo piacimento per alcuna ragione!
Con il secondo kerygma poi che è “IO LO VEDRÓ IL MIO SALVATORE!” don Guido ci esorta ad essere testimonianza viva di quella che per noi è una certezza: Sono redento! Sono salvato! Quindi mi comporto di conseguenza tenendo saldamente la mia lampada accesa, cioè la mia vita che illuminata dalla fede nel Kerygma, diviene testimonianza della misericordia vera nel mondo, non del travestimento dell’ autodeterminazione, ma dell’amore di un Dio che ci salva morendo nella carne, al posto nostro, pagando Lui con la sua vita divina, la morte del nostro peccato.
“Bisogna anche fare buona scorta alla lampada” , continua don Guido, spiegandoci l’olio come SEGNO di essere misericordia e consegnandoci quattro indicazioni per poter incarnare “cammini di fede”, dove altri possano vedere l’amore di Dio.
1 Quando ho colto la presenza di Gesù in un modo nuovo?
2 Quando ho sentito i passi del Risorto mentre scappavo da Gerusalemme?
3 Quando ho visto di lontano Gesù risorto sulla spiaggia del mare di Tiberiade ad aspettarmi dopo una pesca infruttuosa?
4 Quando il Signore ha invitato me Tommaso a mettere il mio dito sulle sue piaghe?
Il Padre ha le mani piene di nomi che siamo noi e li consegna al Figlio che morendo in croce li ridà al Padre perché tutti abbiamo la salvezza. Siamo redenti ,salvati dal Padre che ha firmato la cambiale per noi con il sangue del Figlio, un assegno in bianco dove noi mettiamo la cifra e il nostro nome e Dio paga!
L’amore ricevuto va donato, non si possono trascurare i fratelli e le sorelle che Dio ti mette accanto, nei loro volti è il Signore che chiede l’amore.
Gesù non ha lasciato un identikit per una ricerca vaga, ma una foto, una foto per riconoscere un volto, il volto del Crocifisso nel fratello infermo, nella sorella bisognosa che mi sta accanto : “Avevo fame, avevo sete, ero forestiero, ero ignorante, non avevo la fede, conducevo una vita immorale…..” e vanno aiutati senza paura di come fare e di cosa succederà.
Dopo una potente esortazione a non dubitare di essere chiamati a chiamare persone poiché “ di dubbio si muore, di fede si vive!” don Guido ci parla di Maria perché quando si parla di morte e resurrezione è bello rendere omaggio alla Madre del Redentore e ci racconta di san Domenico Savio che in punto di morte, interrogato su cosa gli desse sollievo, rispose “Essere stato molto devoto a Maria, la madre di Gesù”.
Infine si congeda dall’assemblea ricordando 5 grandi ricchezze che ogni cristiano ha e che non deve in alcun modo sprecare : La fedeltà alla Chiesa, la fedeltà al Papa, Gesù in mezzo a noi, Maria come madre, fratelli in sinodalità. Per non sprecarle bisogna viverle, solo se le viviamo infatti gli altri le vedranno.
Ha celebrato stamattina la sua ultima S.Messa da Consigliere Spirituale Nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo Don Guido Maria Pietrogrande tra l'abbraccio commosso del popolo della Conferenza Animatori di Rimini. L'annuncio è arrivato al termine della Celebrazione dal microfono tremante di Salvatore Martinez, presidente del RnS, il quale è andato ad abbracciare il sacerdote tra le lacrime ricordando i momenti più belli e più difficili dei 13 anni di mandato svolti insieme al Comitato Nazionale.
All'abbraccio di Martinez è succeduta una commossa invocazione dello Spirito Santo su don Guido, che poco dopo si è congedato da tutti.
In tutti questi anni Don Guido Pietrogrande ha diretto corsi spirituali e pellegrinaggi ovunque. Non ha mancato mai agli appuntamenti nazionali del Rinnovamento ed ha deciso di rimettere il suo mandato per motivi di salute.
La sua ultima omelia, nel giorno della commemorazione dei fedeli defunti, è stata un concentrato di vita e forza nello Spirito che ha aperto i cuori di tutti i presenti.
A Don Guido rendiamo grazie anche noi per il suo prezioso contributo nel Rinnovamento e per il Rinnovamento e la chiesa.
Molti, grazie al suo ministero, hanno incontrato nel loro percorso, Gesù vivo ed hanno cambiato davvero la loro esistenza in un cammino di conversione.
Ancora grazie Don Guido. Dio ti ha usato e tu ti sei lasciato usare, e noi che abbiamo avuto il privilegio di conoscerti ne siamo testimoni.
Sarà Siena ad ospitare quest'anno la trentaquattresima edizione della Convocazione regionale toscana del Rinnovamento nello Spirito Santo, forse la prima volta per la città del Palio, e in una formula che gli organizzatori hanno previsto, orientata verso i giovani.
Ad Arezzo tale evento si è svolto una sola volta, nel 2012, con la partecipazione dell'Arcivescovo, S.E. Mons. Riccardo Fontana e il Coordinatore Nazionale RnS Mario Landi alla presenza di oltre 2000 partecipanti.
A Siena invece, Domenica 24 novembre saranno presenti il Vescovo della locale Diocesi S.E. Mons. Augusto P. Lojudice, Marcella Reni per il Comitato Nazionale di Servizio RnS e Don Alejandro Festa in qualità di Consigliere Spirituale Regionale.
L'appuntamento è fissato al PalaEstra, con uno spazio dedicato anche ai più piccini ed i loro animatori.
Međugorje, Domenica 2 agosto 2015, 3° giorno del 26° Mladifest: dopo la Santa Messa vespertina, il canto finale "Ave Maria, gratia plena, Dominus tecum, benedicta tu".
Come
dice l’apostolo Paolo, ognuno dei partecipanti dei nostri gruppi di preghiera è
portatore di un dono, di un carisma particolare, forse già confermato o ancora
da sviluppare!
I nostri gruppi
riflettono dunque una grande diversità, eppure, ad ogni riunione, è lo stesso
Spirito, lo stesso unico Dio che si manifesterà per parlare, agire in noi.
L’animazione del gruppo
di preghiera sarà dunque il servizio privilegiato di questa unità dello Spirito,
di questo vincolo della pace (Ef. 4,3) che favorisce e unifica l’esercizio dei
differenti carismi.
Come il direttore
d’orchestra in mezzo ai musicisti, l’animatore sarà attento che gli strumenti si
accordino e siano in sintonia per suonare in modo armonioso, in modo da
trasmettere il messaggio del compositore, e cioè la Parola di Dio, attuale e
particolare per ognuno dei nostri gruppi di preghiera. E all’inizio il compito
non è facile!
Tuttavia non si tratta
di porre sul piedistallo questo servizio o di considerarlo come il più difficile
o il più gratificante nel gruppo di preghiera. Come in ogni servizio, quando si
tratta del Signore e dei fratelli che Egli ci dà, è donata una grazia per
permetterci di compierlo senza glorificare noi stessi ( 2Cor. 10,17).
Precisiamo che anche nei
gruppi di preghiera poco numerosi l’animazione della preghiera resta un servizio
di équipe, di alcuni fratelli riuniti attorno all’animatore, che formano il
cuore del gruppo, un cuore ardente incaricato di infiammare tutto il gruppo
dell’amore e la gioia di Dio.
Cantori alla presenza del Re
Il servizio della musica
e del canto è uno dei ministeri di fatto tipici di un gruppo del Rinnovamento,
vista anche la particolare importanza che possiede la componente del canto
all’interno della preghiera comunitaria carismatica. Ogni gruppo, dal più
piccolo al più grande, ha al suo interno tale servizio, che va dal semplice
incarico al singolo animatore per le comunità più piccole, fino a un ministero
ben strutturato, con musicisti e coro, per le comunità più numerose.
La
“visione” classica alla quale s’ispirano i ministeri del canto nel Rinnovamento
è quella del capitolo 25 del Primo libro delle Cronache, nel quale si parla del
culto all’interno della “Tenda di Davide”, della costituzione di un ministero
numeroso e profetico, attraverso il quale si manifesta a Israele la Gloria di
Dio nella Nube.
Ma per la dimensione
locale del gruppo ci può essere più d’aiuto il brano di 1 Sam. 16, 14-23.
Nel brano citato si
racconta che il re Saul veniva spesso oppresso da uno spirito immondo, allora si
cercò per lui qualcuno che suonasse la cetra perché potesse “calmarlo”. Quindi
venne convocato il giovane Davide, “abile suonatore di cetra”, per stare alla
presenza del re. In questo passo, al versetto 18, possiamo riscontrare alcune
caratteristiche importanti per svolgere il servizio della musica e del
canto:<……egli sa suonare ed è forte e coraggioso, abile nelle armi, saggio nelle
parole, di bell’aspetto e il Signore è con lui >.
Le qualità dell’animatore del canto e della
musica
< Egli sa suonare >.
Il concetto dell’abilità nel suonare viene ripetutamente espresso anche nei
versetti precedenti. È ovvio che per essere un cantore ci deve essere di base un
talento musicale, anche minimo ( non esclusivamente saper suonare la
chitarra……).
Ciò vuol dire anche che
bisogna imparare, “andare a scuola”, per poter dare al Signore il meglio di noi.
< Forte e coraggioso
>. Si parla di un cantore rafforzato
dallo Spirito, non timido, ma coraggioso, che mette in gioco i suoi talenti e la
sua vita per il Signore ( pensiamo alla sfida dell’evangelizzazione).
< Abile nella armi >.
Si tratta, delle armi spirituali di cui parla Paolo al capitolo 6 della lettera
agli Efesini. Un cantore deve nutrirsi di preghiera personale e di vita
sacramentale.
< Saggio di parole >.
Nella lettera di Giacomo leggiamo che dalla stessa bocca non può uscire
benedizione e maledizione (Giacomo 3,9 -12).
< Di bell’aspetto >,
non parliamo di bellezza fisica, ma di una gioia e un entusiasmo che devono
trasparire anche esteriormente. Niente cantori musoni, brontoloni, seriosi.
Sorrisi e sguardo limpido!
< Il Signore è con
lui > . Questo punto riguarda la
comunità. La comunità deve avvertire che il Signore opera attraverso il servizio
del canto con un carisma speciale e chi canta deve camminare con il Signore.
Anche per il servizio
del canto il termine di discernimento ultimo è la qualità della vita
comunitaria. I cantori devono vivere appieno la dimensione del gruppo, devono
essere membra vive della comunità, evitare isolatamente e mancanze di
condivisione, o peggio ancora cammini paralleli.
Ciò vale specialmente
per i ministeri più grandi, nei quali più facilmente si annida la tentazione
dell’autosufficienza o dell’ambizione.
Animare secondo lo Spirito
Un animatore deve conoscere i suoi fratelli, deve sapersi accorgere
se un canto facilita la preghiera o è troppo difficile per l’esecuzione
assembleare, perché non cada nell’errore di animare solo se stesso.
Un canto può servire a
sottolineare la Parola proclamata, può anticipare profeticamente una Parola che
poi verrà proclamata, può essere esso stesso Parola proclamata, può essere la
parola di risposta dell’assemblea alla Parola proclamata.
Per riuscire in questo
non ci sono formule, ma bisogna semplicemente vivere nel totale ascolto dello
Spirito la preghiera comunitaria: cosa vuole compiere lo Spirito in questo
incontro?
Il servizio del canto
non può trincerarsi dietro il libretto dei canti, le prove, la tonalità di
esecuzione, i problemi di amplificazione. Questi sono strumenti che aiutano la
lode, non sono la lode.
I membri del servizio
del canto devono essere uomini di lode; non è possibile pensare che un cantore
non sia anche un animatore della preghiera, capace di lodare il Signore a voce
alta, di esultare nel giubilo, nel canto in lingue, nella gestualità. Come
nell’Antico Testamento, quando i cantori cantavano all’unisono < Lodate il
Signore perché è buono, perché eterna la sua misericordia > (Salmo 136, 1) si
manifestava la gloria di Dio in maniera visibile, anche adesso quando il nostro
ministero è svolto con unzione si manifesta la gloria di Dio, ma in maniera
invisibile: è lo Spirito Santo che prende possesso dell’assemblea, che inizia a
trasformare i cuori, che fa “discendere” la profezia.
Se il canto non
trasforma la comunità orante, non rende visibile la Pentecoste permanente,
interroghiamoci se stiamo svolgendo bene il nostro ministero, se la lode abita
realmente nei nostri cuori; forse il canto non ha trasformato ancora nemmeno
noi.
LO SAPEVATE CHE………
Il canto di cui parla il
Profeta Isaia (cap. 54.1), cioè il canto nelle circostanze difficili, spezza le
catene, afferma la supremazia di Cristo e spacca le montagne come dinamite?
Cecil Stewart,
evangelista conosciuto in tutto il mondo e soprattutto in Africa per le sue
crociate e insegnante in seminari per leaders, ha ricordato una sua terribile
esperienza personale.
Poco prima di una
conferenza, gli venne comunicato dal suo medico, che un tumore allo stomaco gli
avrebbe lasciato pochi mesi di vita.
Dopo qualche minuto di
angoscia terribile, prese una drastica decisione: avrebbe cantato al Signore
nonostante tutto. Il Signore lo ha premiato con la pace del cuore ed è ancora
forte e pieno di vita a quattro anni di distanza da quella sentenza che pareva
inappellabile.
C’è un testo molto bello di Sant’Agostino che spiega il
canto in lingue:
Chi è nella gioia non dica parole; la sua gioia si
fa capire senza che egli vi aggiunga parole: è il canto di un’anima che la
gioia inonda e che può esternare dei sentimenti senza arrivare a formare delle
frasi. L’uomo che è nella gioia, cominciando dalle parole che non possono né
dirsi né comprendersi, giunge a una specie di grido in cui la felicità
scaturisce senza parole” (Sant’Agostino, ).
Il canto in lingue dunque è una preghiera dello Spirito
Santo, che invocato, inonda l’anima con suoi doni, della sua potenza, e viene
espresso non in parole di senso compiuto, ma che inizia con una sorta di
balbettio, un linguaggio che solo lo Spirito Santo capisce. E’ una
preghiera che non nasce dalla volontà di dire qualcosa, ma che trascende la
mente, staccandosi da formule grammaticali, da vocaboli conosciuti, e innalza
l’Amore al Creatore, come un bambino che esprime il suo amore verso la mamma
con gorgheggi che all’apparenza non significano niente ma che in realtà sono
densi di amore.
Dice padre Raniero Cantalamessa nel suo libro Il canto dello
Spirito:
“Il verbo “cantare” con i suoi derivati, (canto, cantico,
cantore), è tra le parole che ricorrono con maggior frequenza nella Bibbia,
(circa 309 volte nell’Antico Testamento e 36 nel Nuovo)” .
Ci sono due significati che possiamo attribuire
all’espressione “Non ho parole”. Il primo è chiaramente negativo, mentre
il secondo indica uno stupore talmente forte, che non sappiamo come descriverlo
a parole. Tale è l’anima davanti alla presenza di Dio: non ha parole per
descrivere la bellezza di questo incontro, e loda con il cuore e l’anima,
senza parola, con un canto che inizia magari con una semplice nota, e che
finisce per spaziare in tutte le tonalità musicali, concerto paradisiaco,
angelico, che trascende il linguaggio umano, con le sue regole, e vibra in
alto, fino al cielo. Lodare Dio, lodarlo perché semplicemente Egli è Colui che
è, senza richieste, senza pretese, ma riconoscendolo come Dio: la lode ci porta
dinnanzi al suo trono, ed il canto in lingue ne rappresenta la gioia
inesprimibile a parole.
Il timore di apparire ridicoli può bloccare il nostro canto
in lingue: è l’ego umano che si frappone tra l’uomo e Dio. Lascia che sia
Lui a guidare la tua preghiera. Non capisci ciò che dici? Meglio! Egli sta
chiedendo ciò che è bene per Te, per la tua anima. Sono sempre più numerose le
testimonianze di guarigioni, legate al canto in lingue. Questo perché lo
Spirito Santo interviene alla radice del problema. Chi canta e prega in lingue,
come ci ricorda l’apostolo Paolo, edifica se stesso:
Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra
debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo
Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili; e
colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello Spirito, poiché egli
intercede per i credenti secondo i disegni di Dio (Rm 8,26-27).
Udienza del Papa ai partecipanti alla prima Conferenza Internazionale del Rinnovamento Carismatico Cattolico per l'apertura ufficiale di Charis il nuovo servizio creato su richiesta dello stesso Papa Francesco.
Oggi incomincia una nuova tappa di questo cammino. Una tappa segnata dalla comunione tra tutti i membri della famiglia carismatica, in cui si manifesta la presenza potente dello Spirito Santo per il bene di tutta la Chiesa; in cui questa Presenza rende uguale ciascuno, perché tutti e ciascuno sono nati dal medesimo Spirito; grandi e piccoli, ricchi di anni e appena nati, impegnati a livello universale o piuttosto locale, formano il tutto, che è superiore sempre alla parte.
Si rivolge così Papa Francesco, ai circa seimila presenti del Rinnovamento Carismatico ricevuti in Aula Paolo VI perl'udienza dedicata a questa realtàche da oggi avvia formalmente Charis, il nuovo servizio unico dell'RCC. Stamani, è intervenuto Padre Raniero Cantalamessa ofm Cap, Assistente Ecclesiastico di Charis, sul tema "Il Rinnovamento Carismatico: una Corrente di Grazia per tutta la Chiesa".
Charis è una nuova tappa con specifiche caratteristiche che esprimono il modo di operare di Dio, Colui che "fa nuove tutte le cose" e nei confronti del quale non bisogna temere perchè, sottolinea il Pontefice:
C’è all’inizio una sensazione di insicurezza circa i cambiamenti che il nuovo può portare: delle volte uno preferisce rimanere nel proprio e si stacca dall’unità. E questa è una tentazione del diavolo: ogni volta che qualcuno sente che "il mio" è più di quello, e "io" preferisco l’antico e non il nuovo, c’è il diavolo lì, perché mi stacca dall’unità. È umano un certo timore per il nuovo –questo sì, è vero – ma non è il caso delle persone spirituali: «Io faccio nuove tutte le cose», dice il Signore nel libro dell’Apocalisse (21,5). Ma il nostro Dio è il Dio delle novità. Le novità di Dio sono sempre di benedizione, perché procedono dal suo cuore amoroso.
Il Papa dopo il suo arrivo comincia il suo discorso e invita, quindi a non avere paura, ma a mettersi al servizio:
Servizio, non governo. Servizio non significa intascare. Servizio vuol dire dare, dare, darsi."
E il servizio di Charis, specifica ancora Francesco, è unico perchè rivolto a "tutte le realtà carismatiche che lo Spirito ha suscitato nel mondo". Poi, la citazione di Isaia per spiegare il senso e l'importanza della Comunione:
'Allungare le corde della tenda', come dice Isaia 54 (cfr v. 2), perché possano starci tutti i membri di una stessa famiglia. Una famiglia dove c’è un solo Dio Padre, un solo Signore Gesù Cristo e un solo Spirito vivificante. Una famiglia in cui un membro non è più importante dell’altro, né per età, né per intelligenza, né per le sue capacità, perché sono tutti figli amati dello stesso Padre.
Il pensiero di Francesco, va anche ai giovani, "presente e futuro della Chiesa", "capaci di vedere il presente con altri occhi e vedere il futuro con voi"
"Guardate come si amano" Quasi come un mandato che fa riferimento alle prime comunità cristiane, il Papa consegna al Charis e a tutto il Rinnovamento Carismatico le sue attese e quelle della Chiesa:
Battesimo nello Spirito Santo, unità del Corpo di Cristo e servizio ai poveri, sono la testimonianza necessaria per l’evangelizzazione del mondo, alla quale tutti siamo chiamati per il nostro Battesimo. Evangelizzazione che non è proselitismo ma principalmente testimonianza. Testimonianza di amore: “guardate come si amano”, è ciò che richiamava l’attenzione di quanti incontravano i primi cristiani. (...) In tante comunità si può dire. Guardate come si sparlano e questo non è lo Spirito Santo. Evangelizzare è amare. (...) “Guardate come si amano”, questa è la comunità.
Prima della Benedizione, il Papa chiede un minuto di silenzio per la pace, momento che viene rispettato oggi nella Chiesa e nel mondo in occasione di un incontro strorico:
Io con voi voglio anticipare l'atto che oggi in tutta la Chiesa si fa: un minuto di silenzio per la pace. Oggi, quinto anniversario dell'incontro in Vaticano del Presidente dello Stato di Palestina e del Presidente. Abbiamo pregato insieme per la pace.
Dopo tutto questo noi 8 di Arezzo e i 6000 presenti abbiamo invocato lo Spirito Santo sul Papa con una forte esortazione partita da Padre Raniero Cantalamessa.
Il pomeriggio si è svolto invece nella Chiesa dello Spirito Santo in Sassia che ospita le reliquie di S.Faustina e il famoso quadro originale del Gesù Misericordioso fatto portare proprio dalla Santa a Roma ed esposto in questa chiesa.
Qui, dopo la Coroncina alla Divina Misericordia, i fedeli a maggioranza brasiliana insieme a tanti altri tra cui gli 8 aretini, hanno partecipato alla Santa Messa in lingua portoghese con molti momenti di preghiera di guarigione e liberazione, una vera e propria nuova Pentecoste che già era cominciata la mattina con il Santo Padre e scandita dalle note del Veni Creator Spiritus.
Un nuovo inizio per il gruppo Maranathà. Si tratta della prima celebrazione Eucaristica di gruppo e l'incontro col sacerdote che probabilmente e a Dio piacendo, sarà consigliere spirituale dello stesso.
Tutto è pronto per una S.Messa storica, alla maniera del Rinnovamento, che riunirà il gruppo intorno a Gesù Eucarestia con canti, lodi e preghiera ispirata, e che sarà il momento per conoscere il don che celebrerà il tutto.
L'appuntamento, per chi volesse unirsi alla gioia di questo banchetto Eucaristico è per Lunedì prossimo 10 giugno alle ore 21.15 presso la Cappella dell'Ospedale San Donato di Arezzo.
L'accesso è consentito dal piazzale retrostante la cappella o più semplicemente dall'ingresso principale visitatori dell'ospedale.
Clicca qui sotto e iscriviti come MARANATHA' - AREZZO
PROGRAMMA
09:30 Preghiera di Lode
10:00 Insegnamento di Padre Raniero Cantalamessa ofm Cap e
Assistente Ecclesiastico di CHARIS
Il Rinnovamento Carismatico: una Corrente di Grazia per
tutta la Chiesa
11:00 3 interventi (di 5 minuti ciascuno)
Mary Healy - Evangelizzazione
Giovanni Traettino – Unità dei cristiani
Fratello James Sang Hyun Shin – Servizio ai poveri
Offerta per i poveri
11:15 2 Testimoni sulla vita nello Spirito (di 10 minuti ciascuno)
Marie Voce – Opera di Maria (Focolari)
Joseph Tosini – John17 Movement
11:30 Lode e preghiera in attesa di Papa Francesco
12:00 Accoglienza del Santo Padre Papa Francesco
Saluto da parte del Moderatore di CHARIS, Jean-Luc Moens
Messaggio del Santo Padre
Invocazione allo Spirito Santo - con il Santo Padre - per una
Nuova Pentecoste
13:30 Pausa pranzo
18:00 Veglia di Pentecoste della Diocesi di Roma con il Santo Padre in Piazza San Pietro.
Il gruppo "Maranathà" di Arezzo, dopo un periodo di silenzio e purificazione si è recato al santuario di Santa Maria delle Vertighe per trascorrere una giornata piena di spiritualità alla ricerca degli insegnamenti del Maestro Gesù e per aprire i cuori a Lui.
Abbiamo introdotto la preghiera carismatica con canti di Lode e di invocazione allo Spirito Santo. Si è fatta esperienza sul nostro gruppo di una forte unità ed Effusione che ormai pulsa come in un cuore solo.
Abbiamo avuto due ospiti principali per le catechesi, due persone vicine o appartenenti al Rinnovamento che hanno esplicitato la parola di Dio:
Il Diacono Federico Daveri e Alfredo Costanzi della Comunità Magnificat.
È stato trattato con padronanza il tema del nostro ritiro:
Pietro allora prese la parola e disse: "In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. ... E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo;
(Cfr. At 10, 34-35 e 45)
Ogni insegnamento sullo stesso tema ha avuto un impatto diverso e del tutto nuovo, all'insegna della giustizia e dell' amore di Dio che non fa differenza tra ogni uomo di qualunque posto o razza sia.
Per me è stata una giornata piena di speranze e amore, dentro di me pulsavano grandi emozioni come in un matrimonio: un sentimento soprannaturale che non so manifestare.
Domani
Domenica 26 maggio 2019 dalle ore
9.15 alle ore 18.45
RITIRO E GIORNATA COMUNITARIA
Santuario Madonna delle Vertighe, Loc. Vertighe - Monte S.Savino (AR)
09.30 - Partenza da Arezzo;
10.15 - Preghiera comunitaria carismatica;
11.15 - Primo insegnamento a cura di Alfredo Costanzi (Com.Magnificat):
Pietro allora prese la parola e disse: "In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. ...
... E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo; (Cfr. At 10, 34-35 e 45)
12.00 - Condivisione
12.30 - Pausa
13.00 - Pranzo coi frati
14.00 - S.Rosario
14.30 - Secondo Insegnamento sul tema del giorno a cura del Diac. Federico Daveri;
15.15 - Condivisione;
15.45 - Adorazione Eucaristica / Roveto Ardente;
16.45 - Pausa
17.00 - Celebrazione Eucaristica pubblica, presieduta da Padre Giuseppe e animata dal nostro gruppo
18.00 - Congedo e rientro ad Arezzo
Uno dei motivi per cui Papa Francesco ha voluto la costituzione di CHARIS, il nuovo unico organismo di servizio per il Rinnovamento Carismatico Cattolico, è il desiderio che l’esperienza del battesimo nello Spirito si diffonda in tutta la Chiesa. Ha espresso questo desiderio di una nuova Pentecoste per la Chiesa e per il mondo con molta chiarezza e l’ha reiterato recentemente durante la Santa Messa a conclusione della GMG a Panama.
Per preparare questa nuova Pentecoste, CHARIS avvierà a partire dal mese di marzo una grande campagna di preghiera. Questa campagna è semplice ed accessibile a tutti. Sarà sostenuta ogni mese (marzo, aprile, maggio) da un insegnamento di padre Raniero Cantalamessa, assistente ecclesiastico di CHARIS, che ci preparerà ad aprire i nostri cuori ad una nuova effusione dello Spirito.
Qui sotto potete scaricare le meditazioni di padre Cantalamessa ogni mese.
Vi ringraziamo per quanto farete per divulgare questa iniziativa intorno a voi, nei vostri gruppi di preghiera, le vostre comunità, le vostre scuole di evangelizzazione… Cerchiamo di essere fedeli alla preghiera perché la prossima Pentecoste sia veramente l’inizio di un rinnovamento di tutta la Chiesa nello Spirito Santo.
Con alcuni componenti del nostro gruppo di Preghiera, sabato 11 maggio abbiamo partecipato ad un incontro molto bello presso la casa di Preghiera Gesù Amore. La locandina diffusa da don Alejandro riportava i dettagli: la serata era con padre Nike dei Passionisti, che avrebbe sviluppato il tema "...per le sue piaghe siamo stati guariti..." (Is 53, 5). Padre Maurizio De Santis (questo è il vero nome di padre Nike), ci ha parlato dei carismi donati dallo Spirito Santo, in particolare del carisma della guarigione, con le caratteristiche necessarie x chi prega e x la persona x cui si prega. Fondamentale x tutti è l'invocazione allo Spirito al fine di ben discernere; la fede in Gesù che oltre che a salvarci, sulla Croce ha portato tutte le nostre malattie;e anche il ringraziamento non va mai dimenticato, nella fiducia che con la preghiera Gesù ha già guarito anche se ancora non si vedono gli effetti.... Gesù nel Vangelo è sempre mosso a compassione x gli ammalati: non deve mai mancare la nostra pietà, se vogliamo pregare x chi soffre! Gesù opera x mezzo nostro, e ciò che davvero Lui vuole al 1' posto è la guarigione del cuore, cioè l'allontanamento dal peccato, che spesso è un ostacolo ai fini della guarigione! Tuttavia molte sono le testimonianze, in ambito carismatico, pure della guarigione fisica. Molte persone guariscono perché il primo annuncio è proprio che Dio è Amore e c'è tanto bisogno di sentirsi amati! La Parola di Dio è tutta incentrata su questo Amore misericordioso! Il Regno di Dio è Gesù che ama, ieri oggi e sempre. Il dono più grande di Dio Padre è proprio il Figlio, che oggi come ieri salva, libera e guarisce, ed è un dono costante e quotidiano, grazie soprattutto all'Eucaristia....
Sono tanti i pensieri detti da padre Nike che tornano alla mente e che solo mettendosi a scrivere arrivano a fiume alla memoria! Qui ne riportiamo solo qualcuno.
All'omelia il padre ci ha parlato del buon Pastore che è Gesù e il Sacerdote nel contesto pastorizio è il cane, attento a riprendere le pecore e a guidarle, dietro alla voce di Gesù buon Pastore.
Davvero simpatico il modo di esprimersi di padre Nike!
All'adorazione, ben animata dal coro della Casa di preghiera, i due Sacerdoti ci hanno aiutato a pregare con semplicità gli uni per gli altri, mentre loro stessi intercedevano con potenza. Lo Spirito di Dio era in mezzo a noi!
Siamo tornati a casa con il cuore pieno di gioia, con nel cuore i canti gioiosi di ringraziamento che infine abbiamo intonato con tanta allegria, pure rivolti a Maria, la nostra Mamma del cielo.
SEI PIU' BELLO SE SORRIDI... Questo è il messaggio di questo nuovo brano animato in questo videoclip per diffondere la "Cristoterapia della gioia". Un brano che ha coinvolto giovani del Servizio Musica e Canto del RnS, religiose e religiosi, tra cui il buon Don Guido Pietrogrande. Il brano "I Smile" è tratto dal nuovo album musicale del Rinnovamento nello Spirito Santo, dal titolo "Mi Salverai" Riportiamo di seguito il testo del brano
I SMILE
Kirk Franklin - Harris James Samuel Jr. - Lewis Terry Steven - Tackett Frederick
Traduzione, adattamento in lingua italiana e direzione artistica: Annabella Luciana Leone
Riprese, editing e montaggio video: Paolo Zunino
È nato un bel di’, ma non c’è più il sole, solo le nubi ed è buio nel cuore ed è fredda la notte. È proprio un bel di’, ma non vedo il cielo, non vedo l’amore e la gioia che tu mi hai promesso, Signore. Son quasi a terra ma un potere che spiegar non so vien dal cielo come pioggia in me. I smile, anche se ferito I smile, so che Dio lavora, sì, I smile, anche se lo aspetto già da un po’ I smile, smile. È dura guardar su se tu sei giù, ma non puoi arrenderti lo sai, sei più bello se sorridi, smile, so smile. È nato un bel di’, ma non c’è più il sole, solo le nubi ed è buio nel cuore ed è fredda la notte. È proprio un bel di’, ma io non vedo più il cielo, non vedo l’amore e la gioia che tu mi hai promesso, Signor. Son quasi a terra ma un potere che spiegar non so vien dal cielo come pioggia in me. I smile, anche se ferito I smile, so che Dio lavora, sì, I smile, anche se lo aspetto già da un po’ I smile, smile. È dura guardar su se tu sei giù, ma non puoi arrenderti lo sai, sei più bello se sorridi, smile, so smile. Smile for me, can you just smile for me. Smile, can you just smile for me. Oh oh oh, sei più bello se sorridi, oh oh oh, sei più bello se sorridi, smile.
Son quasi a terra ma un potere che spiegar non so vien dal cielo come pioggia in me, proprio ora. I smile, anche se ferito I smile, so che Dio lavora, sì, I smile, anche se lo aspetto già da un po’ I smile, smile. È dura guardar su se tu sei giù, ma non puoi arrenderti lo sai, sei più bello se sorridi, smile, so smile. Oh oh oh, sei più bello se sorridi, oh oh oh, sei più bello se sorridi. Smile, uh uh. Smile, uh, uh, smile.
Si è conclusa a Rimini la quarantaduesima Convocazione Nazionale dei gruppi e comunità del Rinnovamento nello Spirito Santo.
Due gruppi aretini erano presenti alla Fiera con 8 fratelli e sorelle facenti parte del Gruppo Maranathà. Tanta la gioia, la pace e la grazia che si è diffusa tra i 15.000 presenti attraverso la puntuale presenza dello Spirito Santo. Molti quest'anno sono stati i momenti di preghiera che hanno rianimato tanti cuori feriti, malati e danneggiati.
Nei prossimi articoli non mancherà qualche testimonianza a riguardo .
Come ogni anno parteciperemo alla Convocazione dei Gruppi e le Comunità RnS. Raccogliamo le prenotazioni fino al giorno 20 marzo 2019.
Per informazioni clicca sul link seguente.