La prima volta abbiamo dato una lettura teologico-spirituale alle parti che compongono la Messa; la seconda volta abbiamo condiviso il cuore della celebrazione Eucaristica con la "Preghiera Eucaristica 1^" esaminando il Canone Romano. Questa sera vogliamo approfondire cosa può generare in noi la Messa a livello di guarigioni fisiche e spirituali, iniziando da una nostra predisposizione personale.
Fin dall'antichità l'uomo ha avuto la necessità di accostarsi a Dio, venivano perciò creati degli spazi particolari e in alcuni luoghi venivano eretti mucchi di pietre là dove Dio, o la divinità, si era manifestata all'uomo, secondo la sua sensibilità. Nella Bibbia, in Genesi 12, leggiamo che Dio si manifestò ad Abramo, gli promise un popolo numeroso e una terra costituendo con lui un'alleanza, e dove avvenne questa Epifania Abramo costruì un altare (cf Gn 12,7). Ai nostri giorni si realizzano le chiese, luoghi sacri nei quali il Signore è presente in mezzo al Suo popolo.
Quando entriamo in una chiesa i nostri cuori avvertono qualcosa di particolare: a volte entriamo con le nostre paure e insicurezze, e dopo essere stati anche solo qualche momento ne usciamo con un senso di leggerezza, perché è presente il Signore. Gesù infatti ha detto: "venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi darò ristoro" (Mt 11,28). La presenza del Signore è capace di trasformare il nostro cuore!
Non vogliamo parlare della chiesa fatta di mattoni, ma vogliamo contemplare la Chiesa con la "C" maiuscola, formata da noi e guidata dal Signore. Dice san Pietro: "anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale" (1Pt 2,5) e la pietra angolare scartata dai costruttori ma che regge tutto l'edificio è Gesù Cristo (cf At 4,11). Nel Vangelo leggiamo il brano dell'Emorroissa, che nessun medico era riuscito a sanare ma lei, desiderosa di guarire, riuscì a farsi largo tra la folla e avvicinandosi al Signore, pensò: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita» (Mt 9,21). La scena si svolge intorno al lago di Tiberiade e di sicuro il mantello di Gesù era polveroso e sporco di terra... ma nonostante ciò le persone toccando anche solo un lembo guarivano!
Pure la nostra Chiesa a volte è lacera, stanca, attaccata... sembra quasi una nave colpita ma che riesce comunque ad andare avanti perché ha questo grande timoniere che è Gesù. Da oltre duemila anni è ancora viva perché poggia sulle spalle del Signore, proprio come il Suo mantello. E quando fu crocifisso, esso non fu stracciato ma tirato a sorte tra i soldati, perché era tessuto tutto d'un pezzo (cf Gv 19,23).
Noi abbiamo un grande vantaggio rispetto all'emorroissa: noi siamo fibre che fanno parte di questo mantello, e tutti insieme siamo sulle spalle di Gesù! La vita di oggi ci porta in meccanismi complessi che ci impediscono di prepararci a ben partecipare alla S. Messa. A volte ci mettiamo a sedere e neppure sappiamo cosa chiedere a Gesù. Anche San Paolo ci dice che gli atleti si preparano prima di qualsiasi gara, così noi dovremmo iniziare ancor prima di entrare in chiesa a pensare ciò che veramente ci aspetta per ottenere il centuplo, che Lui ci ha promesso e ci vuol donare!
Entrando in chiesa vediamo le statue dei Santi, della Madonna... sono solo immagini, ma pure queste ci aiutano a pregare e ad elevare il nostro cuore. Il Crocifisso ci fa ripensare al sacrificio di nostro Signore, alle vie Crucis che si fanno in questo tempo di Quaresima per ricordare la Sua passione e la Sua morte.
Passiamo accanto al confessionale: quanta Grazia scende dal cielo in esso! Attraverso il confessore avviene per ognuno di noi una grande guarigione: i nostri peccati sono assolti e noi se ne esce guariti, perché la Sua misericordia è grande!
In un angolo vediamo il fonte battesimale: durante il Battesimo il Sacerdote dona la veste bianca dicendoci di portarla senza macchia per la vita eterna. Ma se mi macchio con il peccato, il Signore mi dona l'opportunità di farla tornare bianca splendente, lavata nel sangue dell'Agnello, nel confessionale! A lato dell'Altare vediamo l'ambone dal quale avviene la proclamazione della Parola, che è capace di guarire, di cambiare il nostro cuore e il nostro modo di pensare.
Sono tanti i segni, anche architettonici se vogliamo, davanti ai quali ci possiamo soffermare per prepararci a partecipare alla S. Messa, pure se oggi purtroppo l'architettura moderna dà più sfogo all'inventiva umana, che non sempre aiuta alla preghiera.
Poi c'è il Tabernacolo, nel quale Gesù è Presenza viva... e davanti ad esso il nostro cuore di pietra diventa cuore di carne, capace di partecipare vivamente alla Celebrazione Eucaristica!
In campagna esistono due tipi di terreno: uno incolto e pieno di arbusti, l'altro ben arato e ben coltivato. Il terreno della nostra anima deve essere sempre permeabile al fiume della Grazia! Dobbiamo tenerlo ben lavorato con la preghiera e con i Sacramenti, così il buon seme con la Grazia darà frutti in abbondanza, altrimenti scivolerà via... e non beneficeremo di alcun effetto.
Se saremo consapevoli del sacrificio del Signore durante la Messa e che il Sangue e il Corpo di Gesù donano guarigione, se avremo fede che Gesù vivo ci parla e opera ancora oggi, vedremo miracoli e guarigioni! Però dobbiamo desiderare che questo avvenga! Dobbiamo chiederlo con fede, come fecero i ciechi a Gerico che gridando chiesero con insistenza a Gesù di guarirli (cf Mt 20,29-34)! Anche noi dobbiamo chiedere incessantemente! Pure Giairo chiese a Gesù: "Mia figlia è morta proprio ora, ma vieni imponi la tua mano sopra di lei ed essa vivrà" (Mt 9,18). Grazie alla fede e alla richiesta esplicita di Giairo, sua figlia fu salvata.
Siamo chiamati a pregare anche per altre persone: leggiamo infatti nel Vangelo di Marco che quattro amici scoperchiarono il tetto e calarono un paralitico nel suo lettuccio davanti a Gesù, e Gesù vedendo la loro fede lo guarì (cf Lc 5,19). La nostra preghiera di intercessione è ascoltata dal Signore!
Dobbiamo credere fermamente all'amore di Dio in maniera personale: Gesù si è sacrificato per me personalmente! Anche la costruzione della chiesa in cui entro è manifestazione dell'amore che Dio ha per me.
Nell'esodo Dio convoca il popolo, dona la Sua parola sul Sinai, e si compie un rito sacrificale. Oggi Gesù nella chiesa convoca il Suo popolo, ci parla, si compie il Sacrificio. Dal Sinai ad oggi noi siamo eredi perfetti di un dono che nel tempo è rimasto tale e quale: ad ogni S. Messa si rinnova l'Alleanza. Siamo eredi di una dimensione spirituale stratosferica! Dobbiamo partecipare BENE alla S. Messa!
Anche il segno di Croce con l'acqua santa entrando in chiesa è importantissimo e non va fatto con distrazione: ci ricorda e vivifica il nostro Battesimo. L'acqua santa è un sacramentale, il demonio ha paura di essa e scappa!
Se si giunge a Messa con il rancore nel cuore, come possiamo chiedere l'amore di Dio? Odio e amore si annullano a vicenda e il rancore crea una barriera: il fiume della Grazia scivola via. Dobbiamo imparare a perdonare sempre. Il perdono nasce da Gesù e lo Spirito Santo è colui che ci aiuta a perdonare qualsiasi torto abbiamo subìto.
Se arriveremo all'inizio della Messa ben disposti, saremo come una spugna: capaci di immagazzinare una grande quantità dell'acqua della Grazia, per poi poterla rilasciare a chiunque incontriamo.
A volte si sente dire che i gruppi sono chiusi...ma un gruppo di preghiera è il cuore della spiritualità. Anche il cuore nell'organismo sembra chiuso nella gabbia (toracica), eppure manda avanti tutto l'organismo! Voi, chiusi qui nel cenacolo, dovete sentirvi come il cuore. Andate avanti, centuplicando i vostri incontri nel mare della vita, a bordo della barca guidata da Gesù, spinta dal soffio potente dello Spirito Santo!
Il freddo era glaciale, ma le Parole di Federico ci hanno veramente scaldato il cuore!
Grazie Federico!!!
Alla prossima.
L. C.