Lo Spirito Santo
Due anni fa, nell’imminenza della Giornata di Effusione dello Spirito Santo, mi fu regalato un libro bellissimo che si intitolava “Fuoco dal Cielo” di Chiara Mirante. La prima pagina era quasi una provocazione. Cos’è, o meglio, Chi è lo Spirito Santo? Il grande teologo Von Balthasar lo definisce “lo Sconosciuto al di là del Verbo”.
E’ vero. E’ difficile dire, parlare, definire lo Spirito Santo perché è inesprimibile e inenarrabile.
Ecco, stasera Bianca, una gentile e garbata sorella del Rinnovamento viene apposta da Pisa per cercare di parlare di questo ineffabile “Sconosciuto”. Credo che le sia toccato il tema più bello, ma certamente più difficile di tutto il Seminario: spiegare in poco meno di un’ora lo Spirito Santo! Dopo molti insegnamenti siamo infatti arrivati al “cuore” del nostro percorso, al nucleo vitale, al centro stesso della S.S.Trinità.
Bianca esordisce citando la Beata Elena Guerra, mistica dello Spirito Santo, che in uno dei suoi scritti afferma che molti credono che lo Spirito Santo abiti in luoghi remoti e inaccessibili, in realtà è la Persona divina che assiste più da vicino la creatura, la penetra di sé, la custodisce, l’aiuta, è più vicina all’anima dell’anima stessa. Eppure non lo si invoca, non lo si ringrazia mai. Poche persone chiedono il dono dello Spirito santo, ma coloro che lo ricevono, ricevono tutto!
Fin dalle origini infatti, lo Spirito aleggia come soffio vitale sull’opera creatrice del Padre. “Lo Spirito di Dio aleggiava…” Bello questo verbo, “aleggiare”! Evoca subito delle “ali”, ali che contengono, che abbracciano, che proteggono. E dal caos, dal disordine scaturisce la creazione e l’ordine. E’ l’opera che si compie anche nella nostra vita: dove c’è il vuoto, il deserto, le asperità, la solitudine, quando arriva il soffio di Dio, Ruah, ecco che tutto diventa creazione, armonia, ordine, bellezza. Bianca ripercorre le tappe della Rivelazione divina dalla Genesi fino alla Pentecoste: è la storia di amore tra Dio e l’uomo. Un amore che è Spirito e Vita: Dio alita (ancora le “ ali ”!) e dona la vita, soffia e l’uomo diventa una creatura ad immagine e somiglianza del suo Creatore. Il soffio di Dio ci è rivelato dapprima dai profeti. In Ezechiele soprattutto c’è un passaggio struggente: “Metterò dentro di voi uno Spirito nuovo, cambierò il vostro cuore di pietra e lo trasformerò in un cuore di carne”.
Nella pienezza del tempo, poi è l’angelo Gabriele che annuncia a Maria che lo Spirito dell’Altissimo scenderà e la coprirà con la sua ombra. Ecco quindi che lo Spirito Santo è potenza dell’Altissimo e il Messia annunciato sarà quello su cui si poserà lo Spirito del Signore. E davvero lo Spirito scende su Gesù, in apparenza corporea come di colomba e lo riconosce come il “Figlio mio prediletto”. E ancora, la prima parola pubblica di Gesù nella sinagoga è “Lo Spirito del Signore è sopra di me e mi ha mandato per annunciare ai poveri il lieto annuncio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista”.
Se ci riconosciamo poveri, prigionieri, ciechi allora abbiamo anche noi bisogno di essere battezzati nello Spirito Santo. Lo Spirito Santo cambia la vita.
Lo Spirito Santo non è un dono. E’ la Terza Persona della S.S. Trinità, non in ordine di importanza, ma in ordine di rivelazione. La S.S. Trinità si è rivelata all’uomo pian piano, a piccole tappe. Ma rimane pur sempre un grande mistero. Lo Spirito Santo è l’amore di Dio in atto, Egli agisce nella nostra vita e la trasforma. E’ Gesù stesso che ci parla dello Spirito Santo “Vi manderò il Consolatore” e ce lo definisce: Paraclito, Spirito di Verità, Consolatore.
I simboli con cui lo Spirito si manifesta sono il fuoco che fonde, riscalda, arde, brucia; il vento libero, misterioso, soave, brezza leggera; l’acqua, l’Acqua Viva che lava, che purifica che feconda, che fa crescere e che rimanda al battesimo; l’olio, il crisma che consacra. E poi la luce. La presenza di Dio è sempre simboleggiata dalla luce.
E alla fine, Bianca suggella la fine di questo bellissimo insegnamento chiamando i fratelli che riceveranno tra poco l’effusione dello Spirito Santo e dà loro un lumino acceso, la luce, il fuoco simbolo dello Spirito, perché diventino a loro volta luce per gli altri, testimoni di vita nuova. E, alla maniera degli Ebrei, che quando pregano si coprono, i fratelli effusionandi con il loro lumino acceso in mano vengono “coperti” da una tenda, ricordo della nube attraverso la quale Dio parlava al popolo eletto.
Ecco. Lasciamo che un canto di gioia e di lode ci accompagni. Lasciamo che la scintilla divina risplenda nella nostra vita. Lasciamo che il fuoco dello Spirito infiammi d’amore ogni creatura. Lasciamo lo Spirito, soffio di vita, agire dentro di noi per trasformarci in donne e uomini nuovi.