sabato 28 aprile 2018

SEMINARIO: Gesù Salvatore




3° incontro di Seminario GESÚ SALVATORE
Mercoledì 25 aprile, giorno in cui la Chiesa festeggia S. Marco evangelista e la storia civile ricorda la Liberazione di Italia, a farci l’insegnamento di Seminario è proprio il nostro Marco e l’argomento è  la liberazione, ma non civile, una liberazione ben più grande! Marco ci parla di Gesù Salvatore che ci libera dai nostri peccati! Alfredo aveva parlato nell’incontro precedente di “Peccato e Conversione”, Marco ci ha spiegato che tra Peccato e Conversione c’è qualcos’altro…. o meglio Qualcuno! GESÚ SALVATORE! Ci ha fatto quindi fare un passo indietro facendo riconsegnare i foglietti dove scrivere un nostro peccato che ci pesa, del quale non riusciamo a liberarci, non andandolo però a cercare con la ragione, ma lasciandocelo suggerire dallo Spirito Santo.
Durante il canto lo Spirito mi sussurra dentro dolcemente parole che mi stupiscono:
“TU NON TI FIDI DI ME”
Non me l’aspettavo! Di peccati ne ho, ma mi pareva di saper affidarmi abbastanza a Nostro Signore! Comunque dato che la voce continuava a ripetere soavemente la stessa frase, mi son fidata che il problema da togliere era quello e l’ho scritto nel foglietto che per il momento abbiamo messo in tasca.
Dopo l’elenco dei peccati della carne che Paolo annota nella sua lettera ai Galati al capitolo 5versetti 19-21a (vedi foto), ascoltiamo la parabola del Buon Samaritano, dal Vangelo di Luca cap 10 versetti 25-37.
GERUSALEMME/PARADISO 750m lm                                                                                        
GERICO/INFERNO -350m  lm
Il viandante che scendendo da Gerusalemme a Gerico incappa nei briganti è paragonabile ad Adamo, cioè ad ognuno di noi, che passa dal Paradiso della purezza alla nascita all’Inferno nel mondo, incappando nei briganti spirituali (demonio) che lo lasciano mezzo morto.
Passa un sacerdote, passa un levita, entrambi lo vedono, ma passano oltre. Perché? Sono simbolo che “ la Legge  non salva”. Passa un Samaritano, cioè un pagano agli occhi dei Giudei, persona disprezzabile; anche lui “Vide”, ma si ferma a soccorrere il viandante. Perché? Ne ha COMPASSIONE. Ciò che salva è l’AMORE.
La Legge dice al sacerdote e al levita solo ciò che il malcapitato viandante, che è immagine di ognuno di noi, ha sbagliato, invece Gesù scende dal Paradiso e prende forma umana per scendere nel mondo a salvarci, per amore!
Una tradizione antica spiega tutta la simbologia della Parabola tralasciando però i due elementi di cura: l’olio e il vino cioè la croce di Gesù e il Suo sangue.
A questo punto Marco tira fuori una croce alta circa un metro e un barattolo di vernice vermiglia e ci dice che Gesù ha guarito le nostre ferite dovute al peccato trafiggendo il corpo del peccato alla croce e lavandolo con il suo sangue, quindi per chiarire il concetto ci spiega la modalità di espiare i peccati dei Giudei confrontandola con quello che fa Gesù: i Giudei potevano espiare i peccati solo al Tempio di Gerusalemme dando ai sacerdoti un animale da sacrificare che acquistavano al Tempio;  intorno al tempio c’erano dunque banchi che vendevano animali di varie dimensioni e i banchi di cambiavalute. Dato che tra il peccatore e Dio nel Sancta Santorum c’è il sacerdote che uccide l’animale, Dio vede solo il sangue dell’animale e non vede più il peccatore e più l’animale è grosso più peccati copre; Gesù invece si mette al posto dell’animale sacrificale e il sacerdote diventa un tramite  con il peccatore attraverso la Confessione.
Accompagnati dal canto SANGUE DI GESÚ uno alla volta abbiamo portato il nostro peccato scritto nel bigliettino che avevamo in tasca e lo abbiamo inchiodato alla croce con chiodi veri e martello che Marco aveva portato.
È stato impressionante il suono di quei colpi di martello, forti e ripetuti per 35 volte, tante quanti eravamo nella cappellina! Inchiodato l’ultimo Marco prende la vernice e la passa su tutta la croce, sopra tutti quei biglietti che ne diventano grondanti. Esperienza di forte impatto; significa: “Gesù con il Suo sangue mi ha perdonato quello che ho fatto, con la Croce Gesù mi ha liberato da ciò che sono.” La salvezza non avviene solo con la cancellazione dei peccati , ma anche con l’uccisione del corpo del peccato e Lui si è fatto questo “ corpo” per noi, ed essere ucciso al posto nostro, perché ci ama e ha compassione di noi. Qualche secondo di silenzioso raccoglimento……Grazie Gesù!
Grazie Marco per averci saputo fissare così efficacemente nello sguardo e nell’udito, oltre che nel cuore, che cosa facciamo a Gesù ogni volta che cadiamo nel peccato, mentre Lui attraverso il sacramento della Riconciliazione ci versa sulle ferite delle nostre disobbedienze il Suo olio e il Suo vino, Corpo e Sangue e ci restituisce sempre la veste battesimale nuova come appena messa.
Viva Gesù! Viva il Rinnovamento!
Simona S.