mercoledì 25 aprile 2018

SEMINARIO: Il Peccato e la Conversione



IL PECCATO E LA CONVERSIONE
L’anno scorso il Peccato e la Conversione sono stati trattati in incontri diversi, quest’anno tutto perfettamente  unito in un solo insegnamento fattoci a mezzo di Alfredo proveniente dal Valdarno, nel Rinnovamento dal 1986..
IL PECCATO
Alfredo è partito dall’inizio con la lettura del passo in Genesi dove è descritto il Peccato Originale (Gn 3,1-13), spiegandoci come Eva cadde nel tranello del Tentatore che subdolamente  la adesca ad iniziare un colloquio facendo prima finta di non sapere nulla e dopo l’”abbocco”  fa mostra di sapere tutto.
Ma quale è lo sbaglio di Eva? Lo sbaglio è di mettersi a colloquio con il Tentatore anche se con buone intensioni.
La donna si lascia convincere che è vero ciò che le dice il Tentatore  e non ciò che aveva detto Dio, quindi mangia dell’albero e dopo ne offre all’uomo.
E che fa l’uomo? Mangia pure lui! 
A questo punto succede che entrambi prendono coscienza della loro nudità, una condizione in cui erano anche prima, ma che non li turbava. Ora invece se ne vergognano: questa, ci spiega Alfredo, è la prima conseguenza del peccato: la rottura dell’equilibrio con sé stessi.
Arriva Dio che scende a fare quattro passi in giardino e non vedendo l’uomo lo chiama:
”Adamo!! Dove sei?”
Ho pensato a quanto è bello questo Babbo che sa tutto e che a tempo opportuno viene a cercare la sua creatura, appena ha commesso la marachella, prima che le conseguenze diventino gravi! In cuor mio ho dato lode a Dio!
L’uomo risponde da dietro un cespuglio spiegando che si è nascosto perché si vergogna a farsi vedere poiché è nudo.
La risposta mette alle strette l’uomo che per sdivincolarsi dà la colpa non solo alla donna, ma a Dio stesso “La donna che Tu mi hai messo accanto…..”, rompendo l’equilibrio con il prossimo e quello con Dio.
Quindi, riassumendo , la conseguenza del peccato è la rottura su tre livelli: quello personale ( con sé stessi), quello sociale ,cioè con il prossimo, e quello spirituale, cioè con Dio.
A questo punto Dio va dalla donna a chiedere spiegazioni e anche la donna cerca la responsabilità fuori di sé, infatti dà la colpa al serpente, ma poi ammette l’errore suo e dice:  “e io ho mangiato”.
Tutti i peccati derivano da questo: dal fidarsi più delle insinuazioni del Tentatore che della Parola di Dio, per questo si chiama Peccato Originale.
Un esempio  comune: L’oroscopo ( è peccato anche se si legge dicendo che lo si fa senza crederci, tanto  così per fare!)
Leggere l’oroscopo significa voler sapere noi cosa ci accadrà, è come quando il babbo prende per mano il figlioletto di quattro anni e dice “Andiamo”, e il bambino rimane lì e risponde al babbo ”Aspetta babbo, prima voglio sapere dove si va, quanto ci si resta e cosa ci guadagno, poi posso decidere se venire o no!”
Un’altra cosa che Dio dice e che non è facile è “Perdona!” “Prega per i tuoi nemici!”
Se non riesco, ma credo che la Parola di Dio è vera, posso chiedere a Dio questa capacità o posso dire “No! Me l’ha fatta troppo grossa! Io non lo perdono!” Non perdono in entrambi i casi, ma nel primo sono dentro un cammino con Dio perché ammetto il mio limite e chiedo la grazia di superarlo.
Perché la grazia di dare il perdono Dio cela dà per il bene nostro! Ci fa bene perdonare!  Fa bene perdonare perché ci libera dalla catena del  rancore che ci lega come cani e ci fa fare il fegato grosso!
Tanto peccare si pecca tutti! Siamo tutti peccatori e privi della gloria di Dio! (Cf Rm 3,23)
Chiunque commette peccato è schiavo del peccato  (Gv 8,34)
Il salario del peccato è la morte (Rm 6,23)
E chi si salverà?
Ma la soluzione c’è ed è stupenda e non esclude alcun peccato!
Con la sua simpatia Alfredo spiega” immaginiamo di avere un fratello maggiore, erede legittimo dei beni del padre, che invece di tenersi l’eredità per sé ti chiama perché vuole che anche tu ne partecipi, unica condizione è che tu ti presenti per riceverla. E’ già tua! Devi solo presentarti per prenderla! Chi non ci andrà?
Questo fratello maggiore è Gesù!
Credo che non ci fosse nessuno che non avesse voglia di andare a prendersi questa eredità! Il punto è come?
CONVERSIONE
Come si fa ad andare da questo Fratello Maggiore?
Ce lo dice la Bibbia, (Alfredo ribadisce la necessità di studiare per sapere come agire da figli di Dio nelle nostre vicissitudini), ma per far questo occorre
CREDERE in Gesù ( At 2,36-39) e PENTIRSI dei nostri peccati (Sl 50, 3-14: 17-19).
Adamo ed Eva invece né credettero in Dio, né si pentirono.
Il CREDERE e PENTIRSI si chiama appunto CONVERSIONE!
Non ci si converte una tantum, la conversione è continua e va sempre rinnovata con un atto della volontà personale.
La Conversione è quando decido di fidarmi della Parola di Dio e mi comporto di conseguenza.
La conversione è sottomissione e obbedienza a Dio, a Gesù, anche quando non si capisce e ciò che ci accade sembra una disgrazia e la ribellione è davvero facile da imboccare.
Qui Alfredo vistosamente commosso si zitta per qualche istante e dà testimonianza di un evento dolorosissimo della sua vita e di come dall’incontro dello sforzo di conversione sua e di sua moglie e della grazia di Dio chinatasi su di loro nelle spoglie di un “angelo”, questo evento è divenuto occasione di lode a Dio invece che di invettiva, in soldoni, come si dice qui ad Arezzo, di pace nel cuore se pur nella sofferenza al posto del tormento della disperazione.
Penso che tutti si scelga la soluzione che porta la pace  nel cuore anche se tocca percorrere una strada che non si comprende o che pare addirittura una disgrazia .
Anche io  ho conosciuto la tentazione della ribellione dinnanzi ad un frangente terribile che ho passato e che ancora non trova risposta, ma lì la Via di Dio era evidente, terribile, ma limpida, non c’ era possibilità di confusione e io l’ho presa subito con la volontà. La  difficoltà è stata “digerire” la decisione.
Mi ci son voluti quattro anni prima di ritrovare la pace che “non è andata come avrei voluto” ed è una conquista molto recente nella quale ha avuto un ruolo determinante le esperienze di preghiera nel gruppo del Rinnovamento e la riscoperta del mio Battesimo grazie all’Effusione.
Anche l’esercizio proposto a fine incontro è stato utilissimo. A suggello dell’incontro Alfredo ci ha esortato a prendere le nostre miserie, peccati, problemi , malattie, mancanze di autostima e di senso della vita e a porle ai piedi della croce perché l’amore di Gesù le bruciasse; ad ognuno di noi presenti è stato dato un foglietto su cui scrivere una cosa fra queste che ci veniva in mente, poi abbiamo gettato i foglietti in un cestino  e fuori dalla chiesa( per motivi di sicurezza), è stato dato fuoco ai biglietti che hanno bruciato fino a divenire cenere, accompagnati da un canto di liberazione.
Sul mio foglietto avevo scritto:” MANCANZA DI FIDUCIA SUL PROGETTO D’AMORE CHE DIO HA PER ME”.
Lode a Dio!
Viva il Rinnovamento!
Simona S.


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